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Ryanair: "Via il decreto sui voli, è ridicolo e illegale | Misure sovietiche, così i prezzi saliranno" | Urso: "Il testo può essere migliorato in Parlamento"

Il Ceo della compagnia irlandese: "Mai fatto cartello. Non mi aspettavo una misura populista ". E sull'ipotesi algoritmo: "Non siamo su Netflix, non profiliamo i clienti". L'Ue: "L'Italia chiarisca"

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Ryanair critica duramente il decreto del governo sul contrasto al caro voli.

"È ridicolo, illegale e interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato", ha affermato il Ceo della compagnia aerea, Eddie Wilson. Il provvedimento interviene sulle tariffe applicate su voli tra Sicilia e Sardegna e gli altri aeroporti italiani. Dopo un incontro con lo stesso Wilson, il ministro Adolfo Urso ha annunciato che il decreto "può essere migliorato in conversione parlamentare". Ma Wilson attacca: "Così i prezzi saliranno. Sono misure sovietiche". Ue: "L'Italia chiarisca".

 

 

 

"Misure sovietiche, questo decreto farà salire i prezzi"

 "Il decreto del governo - attacca Wilson - è una trovata da pubbliche relazioni, una roba populista. Ci hanno provato a Mosca nel 1917". E ancora: "Una norma che mi sarei aspettato dal Movimento 5 stelle, non da questo esecutivo, pro aziende. Con questo decreto io sarò costretto a ridurre i voli e le frequenze, in particolare nel periodo invernale. Lo faranno anche gli altri. E in un mercato normale, quando scende l'offerta salgono i prezzi". 

 

L'a.d. di Ryanair è convinto che l'Europa boccerà questa norma perché è "anticoncorrenziale" e avverte che "di fronte a queste misure io ripenso la mia strategia di investimento in Italia. Questa norma porterà a tre conseguenze: ci saranno meno frequenze sulle rotte, non ci sarà ulteriore espansione in Italia e di conseguenza i biglietti costeranno di più". 

 

Ryanair: "Mai fatto cartello"

 Wilson avverte che "se il decreto non sarà cancellato, ci sarà un impatto sull'operatività di Ryanair in Italia". E replica così a chi dice che Ryanair abbia fatto cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come ha detto il presidente della Regione siciliana Renato Schifani. "Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita". E sulle accuse di Schifani: "Dice spazzatura, nient'altro che spazzatura". La replica del presidente: "Wilson spieghi ai milioni di siciliani se no è scandaloso l'atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi si monopolio, per vessare un'intera popolazione con prezzi esorbitanti. Spazzatura sono certe condotte che abbiamo segnalato all'Antitrust per ben due volte". 

 

Urso: "Il decreto si può migliorare"

 Da parte sua il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso chiarisce: "Ho incontrato il Ceo di Ryanair che mi ha illustrato i piani di sviluppo significativi nel Paese e le problematiche che affronta, sono disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento possa essere migliorato in conversione parlamentare". Tra le altre cose, il dl introduce una stretta sugli algoritmi che stabiliscono i prezzi dei voli per le isole. 

 

"Con Wilson confronto costruttivo"

 Con Wilson, aggiunge Urso, "abbiamo stabilito di avviare un costruttivo confronto per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie. Al centro del nostro incontro anche i piani di investimento che Ryanair è pronta a realizzare nel nostro Paese alla luce delle grandi potenzialità di crescita del turismo e del trasporto aereo in occasione di manifestazioni come il Giubileo del 2025, i Giochi olimpici Milano-Cortina del 2026 e il Giubileo straordinario del 2033". 

 

Ue: l'Italia chiarisca"

 La Commissione europea ha contattato le autorità italiane e attende di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso" della stretta sul caro voli contenuta nel decreto, dice un portavoce dell'esecutivo Ue. Bruxelles, spiega il portavoce, "sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue" e "la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo" europeo. "Solo in casi specifici - evidenzia - l'Ue consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi". 

 

Wilson: "Algoritmo? Non siamo su Netflix"

 Sulle "accuse" rivolte alle compagnie aeree di utilizzare un algoritmo e profilare gli utenti per definire i prezzi dei biglietti, Wilson replica: "Non esiste nessun algoritmo e non 'profiliamo' i clienti, come potremmo? Chi lo pensa forse guarda un po' troppo Netflix e non sa come funziona il mondo reale. Non so e non mi interessa sapere chi è che acquista i voli. A cosa servirebbe 'profilare'? Non puoi convincere a volare con te chi non vuole, è il prezzo competitivo che, in caso, può farlo. Per questo noi abbiamo avuto successo: per anni abbiamo offerto prezzi bassi. Chi pontifica su questi temi non ha idea di cosa parla. Chi consiglia il ministro Urso evidentemente non sa niente né di aerei né di economia". 

 

Fonti Mimit: "Stupiscono dichiarazioni di Ryanair"

 "Stupiscono le dichiarazioni dell'Ad di Ryanair circa l'inesistenza di meccanismi di profilazione. Sull'uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali e l'America, e dunque 'non lo Stato sovietico', indaga il fenomeno già da molti anni". Lo riferiscono fonti del Mimit, commentando le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson. "Rimaniamo disponibili a un confronto sereno e costruttivo per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie, tenendo però sempre al centro della nostra azione i diritti degli utenti, in particolar modo quelli di tutte le aree meno soggette alla concorrenza perché non raggiungibili con altre forme di trasporto", aggiungono le fonti.
 

 

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