DA AVVOCATI A INFERMIERI

Professionisti, arriva l'equo compenso: più tutele per retribuzioni e contratti

Il provvedimento riguarda 4,4 milioni di lavoratori, dagli avvocati agli infermieri. Nulle le clausole che prevedono prestazioni aggiuntive gratuite. Anche la Pubblica amministrazione si dovrà adeguare

16 Nov 2017 - 09:13

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Mai più contratti "capestro", prestazioni al "massimo ribasso" o incarichi pubblici banditi per la (simbolica) cifra di un euro. E' ciò a cui intende porre fine la norma sull'equo compenso per le prestazioni dei professionisti iscritti ad Ordini e Collegi e riuniti in associazioni, valida sia per clienti privati, sia quando il committente è la P.a.. Ad approvarla la Commissione Bilancio del Senato, che ha dato il via libera all'emendamento di Silvio Lai.

Iltesto in origine tutelava i servizi degli avvocati nelcontenzioso con le parti "forti", ossia banche, assicurazioni egrandi imprese, poi il raggio d'azione è stato esteso a tuttigli autonomi. La norma prende come punto di riferimento, perdefinire soglie di remunerazione al di sotto delle quali non èpossibile scendere, per i professionisti regolamentati iparametri giudiziari (usati dai magistrati per dirimere lecontroversie) emessi dai ministeri vigilanti degli Ordini,mentre per le altre categorie occorrerà individuare modalità dideterminazione dei compensi.

Il provvedimento riguarda circa "4,4 milioni" di persone,visto che, ha ricordato la presidente del Comitato libereassociazioni professionali, Emiliana Alessandrucci, le categorienon regolamentate hanno "circa 3 milioni di soggetti" e gliordinistici sono oltre 1,4 milioni. "Era un impegno preso contutti i professionisti" per sradicare il caporalatointellettuale, ha detto il ministro della Giustizia AndreaOrlando. A fargli eco il titolare dell'Agricoltura MaurizioMartina: "Il Pd traduce gli impegni in fatti".

"Grati" a governoe forze politiche i presidenti del Comitato unitario delleprofessioni e della Rete delle professioni tecniche MarinaCalderone ed Armando Zambrano; i vertici degli Ordini avevanopromosso il 30 novembre a Roma un evento per fare pressing sulLegislatore, adesso, hanno riferito, la manifestazione servirà a"rivendicare" il risultato ottenuto.

A "rallegrarsi" pure ilnumero uno dei commercialisti Massimo Miani, soprattutto perchéla Pubblica amministrazione sarà così "garante dell'equocompenso". Fuori dal coro il presidente dell'Agenziadelle politiche attive del lavoro Maurizio Del Conte, che havisto un iter "pasticciato" del testo. E che teme avrà"problemi" di attuazione.

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