La precedente stima era di +1,6%, ma il governo invita ad attendere il testo definitivo
Il governo rivede al ribasso le stime del Pil italiano per l'anno in corso. In una bozza del Def che è stato approvato dal Cdm, il Pil reale è previsto in crescita dell'1,2% contro l'1,6 stimato in precedenza. Il debito pubblico, invece, scenderà nel 2016 al 132,4% dal 132,7% del Pil del 2015. Dall'Europa arriva subito la bacchettata del vicepresidente Ue Jyri Katainen: "L'Italia è il Paese che ha ottenuto più flessibilità, non se ne può concedere ancora".
Ma da Palazzo Chigi la linea rimane la stessa - "Il governo ritiene inopportuno e controproducente adottare una intonazione più restrittiva di politica di bilancio", si legge nella premessa alla bozza del Def. Padoan sottolinea, oltre ai rischi legati alla deflazione e all'insufficiente coordinamento delle politiche fiscali Ue", anche gli effetti "perversi" di manovre troppo restrittive, che potrebbero finire per peggiorare, anziché migliorare, il percorso di aggiustamento del debito.
Scende la pressione fiscale 2016 - Nel 2016 la pressione fiscale è prevista scendere di 0,7 punti percentuali collocandosi al 42,8% del Pil. Considerando il "bonus 80" euro, per gli effetti sul reddito netto dei lavoratori, la pressione fiscale scende al 42,2%.
Continuano le privatizzazioni - Nel 2015 il gettito da privatizzazioni è stato pari a più dello 0,4% del Pil, cioè oltre 6,5 miliardi. Il programma per i prossimi anni prevede entrate pari allo 0,5% l'anno nel 2016, 2017 e 2018, e allo 0,3% nel 2019. Tra le operazioni concluse nel 2015 rientrano la cessione al mercato di una quota del capitale di Enel e il collocamento in Borsa di azioni di Poste Italiane nella misura del 33,2% del capitale. Per il 2016 sono state fissate le modalità per l'alienazione di una quota fino al 49% del capitale di Enav. "Altre operazioni - si legge - verranno attuate in corso d'anno in funzione degli obiettivi di gettito. La privatizzazione delle Ferrovie dello Stato o sue componenti rientra nel programma di medio periodo del governo".
Per quanto riguarda il debito pubblico, la discesa prevista nella Nota di aggiornamento di settembre era più marcata, con una previsione di debito quest'anno al 131,4%. "L'inversione della dinamica del debito - si legge nella premessa del documento firmata da Pier Carlo Padoan - è un obiettivo strategico del governo".