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Pil, l'Istat rivede la stima al ribasso: nel 2018 +0,9% | Frenano consumi ed export, rallentano investimenti

Nel 2018 il debito pubblico italiano è salito al 132,1% del Pil contro il 131,3% dellʼanno precedente

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L'economia italiana nel 2018 è cresciuta dello 0,9%, in netto rallentamento rispetto al +1,6% del 2017.

Lo comunica l'Istat rivedendo al ribasso la stima preliminare di un aumento del Pil pari all'1%. Il nuovo dato è inferiore alle previsioni del governo di fine dicembre, che indicavano per il 2018 una crescita dell'economia dell'1%.

In base alle nuove stime, l'istituto di ricerca ha quindi calcolato che nel 2018 il debito pubblico italiano è salito al 132,1% del Prodotto interno lordo contro il 131,3% del 2017. A dicembre il governo aveva previsto per il 2018 che il debito si attestasse invece al 131,7%.

Migliora invece il deficit - Secondo i dati diffusi dall'Istat nel 2018 il rapporto deficit/Pil è sceso al 2,1% rispetto al 2,4% dell'anno precedente con un saldo primario positivo e pari all'1,6% del Pil rispetto all'1,4% del 2017.

Il peggioramento del Pil è legato in gran parte al "netto ridimensionamento" del contributo della domanda interna e in particolare dei consumi. L'Istat ha quindi sottolineato che la spesa delle famiglie residenti in Italia è cresciuta nel 2018 dello 0,6% contro il +1,5% del 2017. A frenare è stato anche l'export, cresciuto dell'1,9% contro il +5,9% del 2017. In decelerazione infine anche gli investimenti, passati da un aumento del 4% nel 2017 al +3,4% del 2018.

Pressione fiscale stabile - Nel 2018 la pressione fiscale misurata in rapporto al Prodotto interno lordo è rimasta stabile al 42,2%, allo stesso livello del 2017. Nell'aggiornamento delle stime macroeconomiche pubblicato a dicembre, il governo aveva previsto che la pressione fiscale si attestasse nel 2018 al 41,9%.