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Pensioni, Poletti: "Nella Manovra ci sarà la flessibilità in uscita"

Il ministro del Lavoro ha inoltre confermato la disponibilità del governo al confronto con i sindacati

"Abbiamo un elenco di cose all'ordine del giorno, c'è il tema della previdenza, sono convinto che con la legge di Stabilità riusciremo a realizzare un intervento sulla flessibilità in uscita".

Lo ha assicurato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al Festival dell'Economia di Trento, parlando di pensioni. "Al prossimo incontro con i sindacati il governo non arriverà con una proposta definita, perché ci siamo presi l'impegno di un confronto vero".

Poletti: "Priorità sono interventi che riguardano il sociale" - Poletti ha poi sottolineato come ritenga che la "priorità nella legge di Stabilità" sia "il social act, tutti gli interventi che guardano al versante sociale" perché "dobbiamo sì fare un grande sforzo per la crescita" ma "bisogna anche dare una mano a chi non ce la fa a salire sul treno della transizione". La prossima manovra di bilancio, ha quindi aggiunto, "avrà un forte segno sul versante delle politiche sociali".

Poletti: "Giù cuneo fiscale? Vedremo,lavoro stabile deve costare meno" - Sul lavoro, ha quindi spiegato Poletti, bisogna vedere "con quali modalità continuare ad affermare un'idea che per noi è essenziale, ovvero che il lavoro a tempo indeterminato cioè il lavoro stabile deve costare di meno del lavoro precario". Il ministro del Lavoro ha quindi spiegato che si può fare "con la decontribuzione o col cuneo fiscale e previdenziale".

"In questo momento - ha precisato - non sono proprio in grado di dire se" un intervento sul cuneo fiscale sia "alternativo a un intervento sull'Irpef, questa discussione la faremo in legge di Stabilità". Di certo c'è che "questi temi hanno bisogno di una forte spinta" anche a livello europeo. "Sono molto d'accordo con Pier Carlo Padoan quando dice che invece di parlare di flessibilità bisogna tornare a parlare di produttività, per fare in modo che la Ue sia capace di competere nel mondo". E il problema della competitività e della crescita "non si risolve sempre solo stringendo i bulloni".