Il ministro è intervenuto al Festival dell'Economia di Trento.
"Sicuramente si deve fare di più, ma non è vero che la crescita è debole, sta accelerando e l'anno prossimo sarà più elevata, in un contesto in cui tutti stanno decelerando, Europa compresa, l'Italia accelera". Così Pier Carlo Padoan al Festival dell'Economia di Trento. "L'1,2% o quello che sarà - ha aggiunto il ministro dell'Economia - potrebbe essere di più e lo sarà" grazie alle "riforme strutturali" che cominceranno a "dare i loro frutti".
Anche se sul fronte della crescita le notizie sono positive, il ministro frena sull'ipotesi di un taglio delle tasse avanzato dal premier Renzi qualche settimana fa. "Vedremo, i tagli alle tasse per le imprese sono già previsti, se c'è spazio per fare ulteriori tagli di tasse alle famiglie lo faremo, però ci sono i vincoli di bilancio" che "sono stretti", avverte Padoan. "Sarà noioso sentire sempre parlare dei vincoli - prosegue - ma il ministro dell'Economia è quello che deve dire queste, cose perché ci crede fra l'altro. Il taglio dell'Ires, ha aggiunto, sarà confermato".
Spazio anche per un commento sulla situazione europea con una frecciata alla Germania. "I tedeschi andrebbero convinti che l'unico rischio non è che i tedeschi paghino per gli italiani indisciplinati, se condividiamo un sistema dobbiamo accettare che di volta in volta possiamo avere bisogno gli uni degli altri - spiega - o c'è la mutualizzazione o è inutile che stiamo a perdere tempo con sto euro".
Sul rischio Brexit invece Padoan sottolinea come la "migliore linea di difesa contro questa possibile instabilità sarebbe quella di annunciare da parte dei paesi Ue che l'integrazione va avanti che anzi ci sono segmenti nei quali si può immaginare una accelerazione".
"L'Italia tra i Paesi che ci rimetterebbero di meno" - "Dal punto di visto economico c'è una notevole mole di simulazioni che mostrano in modo inequivocabile che chi ci rimette di più sono i cittadini della Gran Bretagna, anche se purtroppo non ci rimettono solo loro", spiega Padoan. "L'Italia - aggiunge - è uno dei Paesi che ci rimette di meno".