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Le misure a sostegno delle piccole e medie imprese che innovano

Tra le 65.481 imprese italiane, che hanno introdotto delle innovazioni negli ultimi tre anni, circa l'80% impiega meno di 50 addetti

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lapresse

Nei prossimi due anni, le Piccole e medie imprese italiane che innovano potranno contare su un sostegno in più.

Quello garantito dal piano Juncker, che è ufficialmente operativo anche in Italia in seguito dell'accordo raggiunto tra il Fondo europeo per gli investimenti (Eif) e il gruppo bancario Bper.

L'operazione, che rientra nell'ambito del programma per la ricerca e l'innovazione dell'Unione Europea, consentirà al Gruppo Bper (Bper Banca, Banco di Sardegna e Banca di Sassari) di mettere a disposizione delle Pmi italiane, che puntano sull'innovazione, finanziamenti per un totale di 100 milioni di euro, garantiti al 50% dall'Eif.



Il fondo potrà essere un buon punto di partenza per favorire una tendenza all'innovazione diffusa tra molte Piccole e medie imprese italiane, una buona parte delle quali ha deciso di puntare sulla ricerca e sulle nuove tecnologie.



Secondo il dossier Le Pmi e la sfida della qualità – Un'economia a misura d'Italia curato dalla Fondazione Symbola e dalla Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa), tra le 65.481 imprese, che hanno introdotto delle innovazioni nell'ultimo triennio, circa l'80% impiega meno di 50 addetti. Nell'Unione europea, soltanto la Germania ha fatto meglio del nostro Paese, con 90.395 imprese innovatrici. Le dimensioni delle Pmi italiani non ostacolano dunque l'innovazione, osservano la Fondazione Symbola e la Cna.



Quello garantito attraverso il piano Juncker, non è l'unico sostegno all'attività delle piccole e medie imprese innovatrici. Con l'approvazione dell'Investment Compact (decreto legge 3/2015 convertito con modificazioni dalla Legge 33/2015), ad esempio, sono state estese alle Pmi innovative – indipendentemente dalla loro data di costituzione – tutte le agevolazioni (accesso al fondo di garanzia, sostegno all'internazionalizzazione...) riservate in precedenza alle nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico (le cosiddette startup innovative) create da non più di quattro anni.