Posti di lavoro persi e tasse evase

L'impatto economico della contraffazione: posti di lavoro persi e tasse evase

Nell’Unione europea, le vendite dei prodotti contraffatti equivalgano al 10% circa delle vendite totali nei settori dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori

12 Ott 2015 - 05:00
 © agenzia

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La contraffazione è un fenomeno diffuso tanto in Italia quanto in Europa. Alcuni studi ne hanno provato a quantificarne l'impatto economico.

D'altronde la proliferazione dei prodotti contraffatti – l'abbigliamento, gli accessori, i cd, i dvd, i software e i generi alimentari sono i prodotti maggiormente interessati dal fenomeno in Italia – ha effetti negativi a livello occupazionale e produttivo, in quanto impiega lavoratori “in nero” e talvolta manodopera minorile. Secondo le stime della commissione parlamentare d'inchiesta, presentate ad Expo 2015 durante un convegno a Palazzo Italia nei giorni scorsi, nel nostro Paese, la contraffazione genera un “fatturato” di 6,5 miliardi di euro e brucia 105 mila posti di lavoro.

I prodotti contraffatti hanno ripercussioni negative anche sul bilancio statale, in termini di mancati introiti fiscali. Stando alle stime contenute in un dossier, realizzato dal Censis con la collaborazione del ministero dello Sviluppo economico (Mise), riportare sul mercato legale la produzione delle merci contraffatte garantirebbe un gettito fiscale aggiuntivo per le casse statali – tra imposte dirette e indirette – stimato in 5 miliardi e 280 milioni di euro.

La contraffazione è un fenomeno diffuso anche in Europa, in realtà. Stando ad uno studio dell'Ufficio per l'armonizzazione del mercato interno, l'agenzia europea per la proprietà intellettuale, soltanto la vendita di prodotti d'abbigliamento contraffatti (abiti, accessori, calzature...) causa perdite per oltre 26 miliardi di euro e fino a 363 mila posti di lavoro nell'Unione europea.

Se, poi, consideriamo l'effetto domino sui fornitori, l'impatto dei prodotti contraffatti assume dimensioni ancora più rilevanti; sia sul fronte delle vendite (a causa della contraffazione, le imprese denunciano un calo di vendite pari a 43,3 miliardi di euro) sia su quello occupazionale (i prodotti contraffatti bruciano circa 518 mila posti di lavoro).

In Italia, per l'Ufficio per l'armonizzazione del mercato interno, la contraffazione di abiti, scarpe e accessori costa ai produttori, distributori e ai rivenditori al dettaglio italiani circa 4,5 miliardi di euro in termini di mancati ricavi e oltre 50 mila posti di lavoro (80 mila se teniamo conto dell'effetto indiretto). Secondo l'indagine Mise-Censis, invece, nel nostro Paese la contraffazione dei prodotti d'abbigliamento e degli accessori vale 2 miliardi e 243 milioni di euro.

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