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Lʼallarme Istat: "Stipendi, mai così male dal 1982: saliti solo dellʼ1,3%"

Un 2014 "tirchio" per quanto riguarda gli aumenti delle retribuzioni. Intanto sono ancora 7,1 milioni i lavoratori dipendenti che attendono il rinnovo del contratto. La maggioranza lavora quindi con quello scaduto

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In media le retribuzioni contrattuali orarie del 2014 sono salite solo dell'1,3%. Lo rileva l'Istat, spiegando che si tratta del minimo storico, ovvero della variazione più bassa dal 1982, anno d'inizio delle serie. Secondo il rapporto, inoltre, a dicembre i contratti in attesa di rinnovo sono 37, di cui ben 15 relativi alla P.a., per un totale di circa 7,1 milioni di dipendenti. Lavorano con contratto scaduto quindi il 55,5% dei lavoratori.

Stipendi indietro di almeno 32 anni, pesa il comparto della P.a. - Di anno in anno quindi l'Istat non fa che aggiornare il minimo storico (nel 2013 la crescita media era stata pari all'1,4%). Un minimo che riporta gli stipendi indietro di almeno 32 anni, il tempo di una generazione. Sul dato pesa il comparto della Pubblica Amministrazione, dove i contratti sono bloccati dal 2010 e lo saranno anche per tutto il 2015.

L'unico conforto arriva dai prezzi, che sono saliti ancora meno delle retribuzioni (+0,2% nel 2014), con ripercussioni positive sul potere d'acquisto. Tuttavia si tratta di un gioco al ribasso, dove la capacita' di spesa aumenta esclusivamente grazie a un'inflazione praticamente piatta. Analizzando i singoli comparti, l'Istituto di statistica rileva "aumenti significativamente superiori alla media" per le retribuzioni di chi lavora nei settori delle telecomunicazioni (3,5%), della lavorazione della gomma o della plastica (2,9%), mentre crescite vicine allo zero si riscontrano nell'edilizia (0,5%) e nei trasporti (0,6%).

Nulla si muove invece per il pubblico impiego. Guardando solo a dicembre, i salari risultano fermi su base mensile, mentre salgono appena dell'1,1% in termini tendenziali. A dicembre si allunga anche l'attesa media per vedersi rinnovare il contratto, i lavoratori a cui è scaduto devono aspettare, prima di vederselo 'aggiornato', 37,3 mesi, ovvero oltre tre anni (32,2 a dicembre del 2013).

Rinnovati poco meno di due milioni di lavoratori - Guardando a tutto il 2014, spiega l'Istat, complessivamente sono stati recepiti 17 contratti, corrispondenti a poco meno di due milioni di lavoratori. Tutti i rinnovi del settore privato, precisa l'Istituto di statistica, hanno una durata triennale sia per la parte normativa sia per quella economica, come previsto dal nuovo modello contrattuale in vigore dal 2009. I rinnovi più rilevanti per numero di lavoratori coinvolti sono quelli dei comparti dell'edilizia (oltre 600mila dipendenti), dell'agricoltura (oltre 300mila) e dei tessili, (circa 250mila).