Istat: nel terzo trimestre Pil +2,6%, +3,9% su anno | Inflazione ancora in salita: mai così alta da settembre 2008
Salgono i prezzi di alimentari e servizi di trasporto, che spingono l'inflazione "di fondo" a livelli che non si vedevano da marzo 2013
Nel terzo trimestre del 2021 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,6% sul trimestre precedente e del 3,9% sul terzo trimestre del 2020, spinto in particolare dai consumi e dalla crescita dei servizi.
Lo afferma l'Istat. A novembre poi nuova accelerazione dell'inflazione, che, spinta dalla crescita dei prezzi dell'energia, segna 0,7% mensile e 3,8% annuo, il massimo da settembre 2008.
Anche i prezzi degli alimentari e dei servizi di trasporto, secondo le stime preliminari Istat, cominciano a evidenziare tensioni, spingendo l'inflazione "di fondo" al massimo da marzo 2013.
Nel mese di novembre 2021 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua, dal più 3% di ottobre. Su base annua i prezzi dei beni energetici accelerano da +24,9% di ottobre a +30,7% a novembre e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata da +15,0% a +24,3%, mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento da +42,3% a +41,8%.
Accelerano rispetto al mese di ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei beni alimentari sia lavorati da +1% a +1,7% sia non lavorati da +0,8% a +1,5% e quelli dei servizi relativi ai trasporti da +2,4% a +3,6%. L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%, il massimo da marzo 2013.
Anche su base mensile l'aumento dell'indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+7,9%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (+0,9%) e non lavorati (+1,4%). Diminuiscono, invece, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%).
Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2% a +5,3%) sia quelli dei servizi (da +1,3% a +1,7%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-3,6 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a ottobre (-2,9). L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a 1,9% per l'indice generale e a 0,8% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,8% su base mensile e del 4% su base annua (da +3,2% di ottobre).
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