Istat, dati di ottobre: negli ultimi 12 mesi persi 400mila posti di lavoro
Il calo è dovuto soprattutto al crollo del lavoro indipendente e di quello a termine mentre gli occupati stabili sono aumentati (+61mila) anche grazie al blocco dei licenziamenti
Secondo i dati rilevati dall'Istat, a ottobre gli occupati diminuiscono lievemente rispetto a settembre (-0,1% pari a 13.000 unità in meno) ma si riducono in modo consistente su ottobre 2019 a causa della pandemia con 473.000 persone al lavoro in meno. Il calo è dovuto soprattutto al crollo del lavoro indipendente e di quello a termine mentre gli occupati stabili sono aumentati (+61mila) anche grazie al blocco dei licenziamenti.
Dopo la crescita di luglio e agosto e la sostanziale stabilità di settembre, scrive l'Istat nel suo commento ai dati, a ottobre "l'occupazione è scesa lievemente a seguito del calo tra uomini, dipendenti a termine e indipendenti. Il tasso d'occupazione e quello di disoccupazione rimangono tuttavia stabili".
Rispetto a febbraio 2020, l'occupazione è ancora inferiore di oltre 420mila unità (-136.000 per gli indipendenti, -284.000 per i dipendenti a termine e -4.000 per i permanenti) e rimane più elevato sia il numero dei disoccupati, di circa 80.000 unità, sia quello degli inattivi, di quasi 230.000 unità. Il tasso di occupazione è ancora inferiore di un punto percentuale, mentre quello di disoccupazione è stabilmente al di sopra dei livelli di febbraio.
La lieve flessione dell'occupazione (-0,1%, pari a-13mila unità) registrata a ottobre rispetto a settembre - sottolinea l'Istat - è sintesi, da un lato, dell'aumento osservato tra le donne, i dipendenti a tempo indeterminato, i 25-34enni e, dall'altro, della diminuzione registrata tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli indipendenti e tutte le altre classi d'età. Nel complesso il tasso di occupazione resta stabile al 58%. Il tasso di inattività resta invariato al 35,5%. Nel trimestre agosto-ottobre 2020, il livello di occupazione è superiore dello 0,5% rispetto a quello del trimestre precedente (maggio-luglio 2020), registrando un aumento di +115mila unità.
Aumentano nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (+5,1%, pari a +120.000), mentre calano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,1%, pari a -289.000 unità), segno anche di una ripresa della fiducia nella possibilità di trovare lavoro. Rispetto a ottobre 2019 l'occupazione diminuisce di 473.000 unità, pari al 2% del totale.
La diminuzione coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, ma prevalentemente autonomi (-154.000) e dipendenti a termine (-381.000) mentre i dipendenti con contratto a tempo indeterminato crescono di 61.000 unità. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di un punto. Gli occupati nel complesso a ottobre sono 22.843.000. Le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, sono pari a 35, livello di 0,8 ore inferiore a quello registrato a ottobre 2019; la differenza scende a 0,6 ore tra i dipendenti. La disoccupazione giovanile in Italia sale al 30,3% a ottobre, con un incremento di 0,6 punti percentuali.
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