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Eurostat conferma che l'inflazione dell'Eurozona si attesta al 2,1% nel mese di ottobre 2025, in lieve riduzione rispetto al 2,2% registrato a settembre. La conferma arriva con la pubblicazione del dato definitivo, che riprende integralmente la stima preliminare diffusa il 31 ottobre. Per l'Unione europea nel suo complesso, l'incremento dei prezzi al consumo raggiunge il 2,5% nello stesso mese, anche in questo caso in calo di un decimo di punto rispetto al 2,6% rilevato a settembre. All'interno dei Paesi membri emergono variazioni significative. I tassi più contenuti vengono rilevati a Cipro, con un valore pari allo 0,2%, seguita dalla Francia con lo 0,8% e dall'Italia con l'1,3%. Le variazioni più elevate riguardano invece Romania, dove l'indice arriva all'8,4%, Estonia con il 4,5% e Lettonia con il 4,3%.
L'analisi dei contributi portati dalle diverse componenti indica che i servizi risultano il principale elemento di traino, con un impatto di +1,54 punti percentuali. Seguono alimentari, alcol e tabacchi che incidono per +0,48 punti, mentre i beni industriali non energetici contribuiscono per +0,16 punti percentuali. L’energia presenta invece un effetto negativo e sottrae -0,08 punti all’indice complessivo.