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In crescita le esportazioni di alimentari e bevande

Tra il 2009 ed il 2014 le esportazioni italiane di prodotti alimentari sono aumentate del 30,1%

cibo, sagre, alimentazione
dal-web

L'Italia, nel corso del 2014, è stato uno tra i Paesi più virtuosi per quanto riguarda le esportazioni, e lo è stato ancor di più se si considerano le vendite verso l'estero di alimentari e bevande. Non a caso, secondo Sace, l'agroalimentare (che comprende i generi alimentari e i macchinari agricoli) rappresenta il 10% di tutte le esportazioni del nostro Paese.

28,4 miliardi di euro, a tanto si è attestato, secondo il Censis, il valore delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande Made in Italy nell'arco del 2014, una cifra in crescita del 30,1% rispetto al 2009 e che potrebbe arrivare a toccare i 50 miliardi di euro entro i prossimi cinque anni.

Ancora una volta è doveroso sottolineare come sia la qualità la chiave del successo dei prodotti italiani sui mercati esteri. Basti pensare che sono ben 876 i prodotti alimentari Made in Italy di origine e certificazione controllata iscritti nei registri ufficiali dell'Unione Europa (di cui in 603 casi si tratta di vini e in 273 di prodotti alimentari), una quota di tutto rispetto che consente al nostro Paese di piazzarsi avanti alla Francia, con 671 prodotti Doc iscritti nel registro Ue, e alla Spagna, che ne presenta invece 326.

Tra il 2009 e il 2014, nonostante la crisi economica che ha interessato gran parte dei Paesi sviluppati, le esportazioni italiane sono cresciute notevolmente in tutti i principali mercati di sbocco. Le vendite di prodotti alimentari e di bevande verso gli Stati Uniti, per esempio, sono aumentate di ben 37,8 punti percentuali in cinque anni. Una crescita del 23,6% ha interessato invece quelle verso il Regno Unito, mentre sono cresciute del 20,5% quelle verso la Francia e del 17,3% quelle verso la Germania.

La doccia fredda è però arrivata dall'embargo russo, scattato in seguito alle sanzioni europee e statunitensi ai danni della Federazione per le tensioni in Ucraina. Il blocco delle importazioni da parte di Mosca è infatti costato alle imprese alimentari italiane qualcosa come 165 milioni di euro. Federalimentare ricorda come la Russia, solo nel 2013 si era consolidata come undicesimo partner commerciale dell'Italia facendole mettere a segno esportazioni per il valore di 562,4 milioni di euro: il 24,4% in più rispetto al 2012 e il 2,2% dell'intero export alimentare italiano. Le misure dell'embargo hanno fatto crollare le esportazioni italiane in Russia del 6% nel 2014.