Alla vigilia dell'incontro con Angela Merkel e Francois Hollande, il premier ellenico spiega le condizioni greche all'accordo con la Ue
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"Siamo molto vicini ad un accordo sull'avanzo primario per i prossimi anni", ma è necessario trovare delle "proposte alternative al taglio delle pensioni e all'imposizione di misure recessive". Così il premier Alexis Tsipras, alla vigilia dell'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, spiega le condizioni poste dalla Grecia per un'intesa con la Ue.
"Porteremo - spiga Tsipras intervistato dal "Corriere della Sera" - delle proposte alternative là dove vi sono delle richieste illogiche. Tutto ciò avrà senso però se anche le istituzioni vorranno trovare soluzioni serie sulla sostenibilità del debito". "Vogliamo porre fine a questa orrenda discussione sul Grexit che rappresenta da anni un freno alla stabilità economica in Europa".
"L'austerità è fallita, la Troika dovrebbe riconoscerlo" - Quanto all'austerity imposta precedentamente alla Grecia da parte della Troika, Tsipras spiega come sia fallita: "l'Europa e le Istituzioni devono riconoscerlo". "Non possono continuare a chiederci di applicare misure che in Europa nessun altro ha applicato o far finta che non ci sia stato un cambio al governo 4 mesi fa".
"Accettare certe condizioni vorrebbe dire assestare un colpo durissmo alla democrazia" - "E' inconcepibile - ha quindi spiegato Tsipras - che ci venga chiesto di abolire le pensioni più basse e i sussidi che riguardano i cittadini più poveri, o di aumentare il costo dell'energia elettrica del 10%: sono proposte che non possiamo accettare perché si pongono fuori dal mandato che abbiamo ricevuto. Se lo facessimo assesteremo un colpo durissimo alla democrazia". In Grecia, rispetto ad altri Paesi, come Irlanda e Portogallo, "l'austerità è stata applicata con brutalità mai vista e ha portato a conseguenze rovinose".
"Grexit? Non ricattiamo nessuno, ma sarebbe la fine dell'euro" - "Non vogliamo ricattare nessuno - ha quindi detto Tsipras, parlando dell'ipotesi di uscita dall'euro della Grecia -, ma abbiamo l'obbligo di fare tutto ciò che è in nostro possesso per la stabilità del Paese. Nessuno ci regala soldi, la Germania con i prestiti concessi a noi, ha guadagnato 360 milioni l'anno".
"Fallimento Grecia peserebbe sulle spalle dei contribuenti europei" - D'altra parte, prosegue il premier ellenico, " se la leadership europea non riesce a gestire un problema come quello greco, che rappresenta il 2% della sua economia quali saranno le reazioni dei mercati per Paesi che affrontano problemi molto più grandi come la Spagna o l'Italia? Se la trattativa con noi dovesse fallire, il costo per i contribuenti europei sarebbe enorme. Al contrario se la Grecia otterrà qualcosa di buono, la strada si aprirà per tutti".