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Gas, tagli russi a Eni saliti al 50%: prezzi su del 43% in una settimana | Per alimentari e bar rincari fino al 70%

L'osservatorio Energia di Confcommercio, stima in complesso un conto energetico che sale a 27 miliardi rispetto agli 11 dello scorso anno. Stangati anche il settore del commercio e del turismo

I tagli alle forniture di gas all'Europa da parte della Russia hanno provocato aumenti del 43% in una settimana.

I prezzi sono passati da 82,5 a 117,74 euro. "Gli stoccaggi si stavano riempiendo con buona lena ma c'è stato un cambiamento improvviso", ha detto Warren Patterson di Ing, definendo "significativo" il taglio del 60% ai flussi dal Nord Stream. La mossa russa può mettere in difficoltà l'Europa, ostacolando l'accantonamento delle riserve e facendo lievitare i prezzi.

 

Eni e i tagli del 50% - A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 milioni di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate invariate rispetto a ieri). Lo annuncia la stessa Eni. 

 

Il punto del Mite - Il ministero della Transizione ecologica a metà della prossima settimana farà il punto per valutare la situazione sulle forniture di gas. Lo ribadiscono fonti del ministero, ricordando che il Comitato emergenza gas monitora quotidianamente quanto sta accadendo. In ogni caso, una norma approvata di recente dal Consiglio dei ministri prevede che il ministro abbia poteri d'intervento diretti su eventuali misure da prendere, senza dover attendere il passaggio dal Comitato. 

 

Commercio e turismo - Anche gli italiani devono fare i conti copn quanto accade. Luce e gas, però, non pesano solo sulle famiglie. Dal bar all'alimentari, dal ristorante all'albergo anche il settore del commercio e del turismo si trova nella difficile situazione di chi da una parte si trova pagare bollette sempre più care, dall'altra deve evitare di trasferire troppo i rincari sui prezzi allontanando i clienti. A fare i conti nella cassa dei diversi negozi è stato l'osservatorio Energia di Confcommercio, insieme a Nomisma Energia, che stima in complesso un conto energetico che sale a 27 miliardi rispetto agli 11 dello scorso anno.

 

L'indagine ha anche incrociato le 10 migliori offerte commerciali di gas e luce, ma nonostante questo il calcolo segnala una stangata anche sul settore produttivo più vicino ai cittadini. Eccolo tipologia per tipologia. 

 

ALIMENTARI - La bolletta è salita rispetto a gennaio. E' ovvio visto l'uso massiccio di banchi frigo. Per loro si calcola un aumento del 70% della bolletta della luce, che nella media delle 10 offerte 'fisse' più economiche si attesta a 39.645 euro. Si sfiora i 40mila euro ma se si sceglie un contratto variabile si può invece scendere a 34.635 euro. Anche il gas - ma vale per tutti i negozi in genere - il prezzo è salito da gennaio: del 31%.

 

BAR - La spesa annua, in base ai rincari, si attesta ora a 10.670 euro per l'elettricità: la bolletta aumenta del 54% rispetto a gennaio. Ma decisamente più contenuto è il rincaro previsto per il Gas, che viene calcolato attorno al 5%.

 

RISTORANTE - Si stima ora una bolletta annua per la sola luce di 18.000 euro. L'aumento è del 58% rispetto a gennaio. A questo sui aggiunge l'esborso per il gas, che ovviamente nel settore ha un maggiore utilizzo. Il conto è passato da poco meno di 8.000 euro di gennaio agli oltre 10.000 euro stimati ad aprile, un aumento superiore a 2.000 euro in pochi mesi che vale un incremento del 34%.

 

NEGOZIO NON ALIMENTARE - Si stima ora una bolletta attorno ai 9.400 euro, con un aumento che rispetto ai 5.000 euro ipotizzati a gennaio diventa dell'87%. Uguale agli alimentari invece l'andamento del gas: il rincaro è del 31% per una spesa che si attesta sui 3.000 euro.

 

ALBERGO - E' l'attività che nell'esame di Confcommercio ha l'esborso maggiore per la luce. La bolletta media si attesterebbe ora a 137mila euro, mentre a gennaio si ipotizzava un costo sotto gli 80mila euro. L'aumento in pochi mesi è in questo caso del 76%. Il settore alberghiero non viene risparmiato, ovviamente, anche dalla spesa per i gas. Da gennaio l'incremento è di 6.000 euro pari al 31%. 

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