Per l'Irpef invece "stiamo valutando l'opportunità, l'impatto,la spesa. Ragioniamo su come procedere", ha detto il sottosegretario
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"L'obiettivo è avviare il contratto di governo, flat tax, pace fiscale, fino alla quota 100 per le pensioni, in un'ottica di legislatura. Non si può fare tutto in un anno. Il nostro impegno è quello di portare l'Irpef al 15% nel giro di tre anni". Lo afferma il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, consigliere economico di Matteo Salvini. "Daremo un segnale molto forte ai titolari delle partite Iva applicando un'imposta piatta".
"Stiamo valutando le soglie, potrebbero essere il 15% fino a 65mila e il 20% per la parte eccedente - prosegue - fino a 100mila euro. Fino a 65mila euro sarebbe un'imposta forfettaria che assorbirebbe tutto, anche l'Iva". e questo riguarderebbe professionisti, artigiani, società di persone, snc, sas e le srl cosiddette in trasparenza. "Un milione e mezzo di soggetti, due milioni con il tetto a 100mila euro", dice al Corriere della Sera.
Per l'Irpef, invece, "stiamo valutando l`opportunità, l`impatto, la spesa. Ragioniamo su come procedere". Quanto alla pace fiscale "dobbiamo dare la possibilità a chi oggi viene considerato 'inesigibile' di saldare il proprio debito con una piccola somma. Le cartelle potranno essere saldate pagando un'aliquota variabile, del 6, il 10 o il 25% a seconda dell`entità del debito e del reddito del debitore. Ci sono 750 miliardi di euro di questi crediti inesigibili. Se cambiamo queste condizioni, le rendiamo più favorevoli, la gente pagherebbe".
Infine, sul Bilancio che ancora incorpora gli aumenti dell'Iva che vengono continuamente rinviati, "il nostro deficit strutturale non è dello 0,9%, ma dell'1,7% - sottolinea Siri - perché ci dobbiamo mettere sopra anche 13 miliardi di Iva. Sarebbe il caso di fare un`operazione trasparenza, mettendo in chiaro che l'Iva non l`aumenteremo, incorporandola nel deficit". Si andrebbe oltre il 2% di "uno o due decimali, ma avremmo fatto pulizia, e da lì, poi, potremo ridurre questo deficit".
Lezzi: "No al condono per gli evasori milionari" - "Non parliamo di condono, inoltre non si farà una pace fiscale con chi ha un arretrato di 5 milioni di euro", dichiara invece il ministro per il Sud, Barbara lezzi, intervistata da La Stampa. "Abbiamo immaginato invece una misura di questo tipo per i piccolissimi imprenditori che, per anni magari sono stati contribuenti fedeli, ma che durante la crisi non sono riusciti a versare le tasse e si ritrovano imprigionati nel sistema Equitalia. È a loro che vogliamo offrire un'altra occasione: si tratta di piccole cifre che però potrebbero consentire a tanti 40-50enni di trovare una nuova occasione".