Secondo l'ANCE, il comparto ha perso l'occasione per tornare a crescere dopo anni difficili
L'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) ha rivisto le stime relative al 2016: gli investimenti cresceranno meno del previsto e il prossimo anno la situazione non dovrebbe migliorare.
Nel 2016 gli investimenti nel settore edilizio cresceranno dello 0,3% rispetto all'anno precedente, un aumento poco significativo – l'ANCE lo giudica “del tutto insufficiente a creare condizioni di effettiva ripresa” del comparto – e inferiore rispetto alle attese: alla fine del 2015, l'incremento degli investimenti era decisamente più consistente (+1%).
La revisione del dato iniziale è dovuta all'andamento degli investimenti per le opere pubbliche, cresciuti soltanto dello 0,4% contro il 6% in più inizialmente previsto.
La situazione non dovrebbe migliorare nel 2017: l'ANCE prevede un calo degli investimenti complessivi dell'1,2%. A diminuire saranno gli investimenti per le opere pubbliche (-3,6%), per la nuova edilizia residenziale (-3%) e per la manutenzione straordinaria (-0,2%).
Secondo l'ANCE, il comparto edilizio ha perso l'occasione per tornare a crescere dopo anni difficili: dall'inizio della crisi economica, sono stati bruciati 580 mila posti di lavoro (-29,3%) che salgono a 800 mila se si considerano anche i settori collegati a quello edilizio. La crisi ha colpito più duramente i lavoratori dipendenti, diminuiti di 426 mila unità (-35,4%), mentre gli indipendenti che hanno perso il lavoro sono stati 124 mila (-17,8%). E le cose non dovrebbero migliorare, almeno nei prossimi mesi.
Nella sua ultima nota mensile, l'ISTAT rileva che a giugno le aspettative formulate dagli imprenditori sulle tendenze dell'occupazione per il successivo trimestre risultano in peggioramento nel settore delle costruzioni e nei servizi, mentre sono stabili nella manifattura e in aumento nel commercio.