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Confartigianato: "Aumentano i giovani inattivi, Italia ultima in Europa"

La Lombardia è la Regione più youth-friendly per imprese a lavoro, maglia nera invece a Molise, Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata. Tra le province bene Cuneo, male Isernia e Foggia

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I giovani imprenditori di Confartigianato lanciano l'allarme: "L' Italia è la peggiore in Ue per giovani inattivi, sono 1,6 milioni" e con un tasso in aumento.

L'associazione elabora anche un "indice dei territori youth-friendly per impresa e lavoro": la Lombardia è la Regione che offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa. Maglia nera per Molise, Sardegna, Calabria, Sicilia e Basilicata. Tra le province virtuose spicca Cuneo, mentre condizioni più difficili si registrano a Isernia, Foggia, Vibo Valentia, Siracusa e Taranto.

 

Bene la Lombardia

 Il rapporto di Confartigianato stila la classifica di Regioni e Province "amiche" delle nuove generazioni presentato a Roma, alla Convention annuale dei Giovani imprenditori dell'organizzazione. "E' la Lombardia la Regione che offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa - dice il rapporto -. Seguono poco distanti Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige".

 

Habitat e under 35

 L'indice della ricerca "misura la condizione dell'habitat sulla base di 13 indicatori che comprendono, tra l'altro, il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola-imprese, la diffusione dell'apprendistato, il saldo migratorio dei giovani verso l'estero o altre regioni". 

 

Italia a diverse velocità

 Dopo Cuneo, le province più "amiche dei giovani" sono Bergamo, Vicenza, Lecco e Treviso. "Questa 'Italia a diverse velocità' per l'ambiente che circonda i giovani è all'origine di un nostro record negativo in Europa". Secondo il rapporto infatti, nel 2022 siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra i 25 e i 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000. "Per valore assoluto di giovani inattivi siamo quindi al primo posto nell'Ue, con un tasso di inattività del 25,4% rispetto alla media europea del 15%. La Germania registra il 13,9%, la Spagna il 13,7%, la Francia il 12,7%".

 

Inattività, tasso in crescita

 Il fenomeno è "peggiorato, visto che il tasso di inattività dei giovani italiani è aumentato di 3,4 punti rispetto al 21,9% registrato nel 2004". Tra gli under 35 che non cercano lavoro prevalgono le donne, che sono 1.033.000 (il 65,9% del totale) a fronte di 535mila uomini. Il 55,6% dei giovani inattivi si concentra nel Mezzogiorno, dove il tasso sale al 37,7%, più che doppio rispetto al 16,8% del Centronord. Tra gli inattivi under 39, 468.100 hanno una laurea e tra questi, due terzi sono donne. 

 

Giovani fuori dal mercato del lavoro "uno spreco"

 "I giovani sono il futuro del Made in Italy - sottolinea Davide Peli, presidente dei Giovani imprenditori Confartigianato -. 1,6 milioni di under 35 fuori dal mercato del lavoro sono un assurdo spreco, una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente. L'Anno europeo delle competenze sia l'occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il saper fare, su misure per sostenere la creazione d'impresa e il passaggio generazionale in azienda". 

 

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