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Ue: "Servono strumenti di difesa commerciale più forti" contro Cina

Juncker: "Regole attuali insufficienti per combattere i danni dovuti alla concorrenza straniera sleale. Persi migliaia di posti di lavoro. Eʼ ora di agire"

La Commissione europea ha invitato gli Stati membri a sostenere i suoi sforzi per dotare l'Unione europea di "strumenti di difesa commerciale aggiornati, rafforzati e più robusti".

Lo si legge in una nota diffusa da Bruxelles in vista del vertice Ue di giovedì e venerdì. Si tratta, secondo fonti europee, di mettere a punto una strategia che consenta di fare fronte a effetti indesiderati derivanti dall'apertura del mercato Ue alla Cina.

Secondo la Commissione gli attuali strumenti "si sono dimostrati insufficienti ad affrontare le enormi sovraccapacità che si traducono in esportazioni in dumping sul mercato" dell'Unione.

Modernizzare la difesa commerciale - L'Ue vale il 15% delle importazioni mondiali, ma le difese commerciali in vigore corrispondono solo al 7,8% di quelle globali e colpiscono un mero 0,21% dell'import. Secondo Bruxelles la modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale può essere raggiunta attraverso la rapida adozione della proposta presentata nel 2013.

Per il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, "il commercio è essenziale per la nostra crescita economica e la creazione di posti di lavoro, ma non dobbiamo essere ingenui. Le nostre regole attuali si stanno dimostrando insufficienti per combattere i danni causati dalla concorrenza straniera sleale e alcune industrie dell'Ue hanno perso migliaia di posti di lavoro. Non possiamo rimanere inattivi, le regole di difesa commerciale della Ue impongono un aggiornamento urgente".

La Commissione dovrebbe presentare una proposta entro fine anno. L'attuazione delle nuove norme anti-dumping includerebbe un periodo di transizione in cui resterebbero in vigore le regole esistenti e non verrebb