Le azioni dell’intelligenza artificiale, della difesa e i metalli preziosi sono stati i protagonisti dell’anno che sta per chiudersi. Soffrono i titoli legati ai consumi Usa e quelli del private equity in Europa
Fine dell’anno, tempo di bilanci. I mercati azionari hanno corso, premiando il comparto dell’intelligenza artificiale, della difesa e i metalli preziosi. Hanno tirato il freno, negli Usa, i titoli legati ai consumi, per colpa dei dazi. Il quadro dei vincitori e dei vinti è quello del Financial Times, dove spicca, nel settore della difesa, Rheinmetall a +154%, dopo la decisione del cancelliere tedesco Friedrich Merz di sbloccare centinaia di miliardi per investimenti militari.
IL RALLY DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Tra i vincitori del 2025 ci sono sicuramente i titoli dell’intelligenza artificiale, nonostante l’aumento di volatilità nelle ultime settimane sul rischio bolla. Nvidia ha messo a segno un +35% nel 2025, diventando la prima società al mondo a toccare una capitalizzazione di 5.000 miliardi di dollari. Bene anche la sudcoreana Sk Hynix, salita del +215% grazie alla domanda di chip e per i server. Samsung ha messo a segno un +100%, mentre la taiwanese produttrice di chip Tsmc +33%.
ORO E ARGENTO SUPERSTAR
Il 2025 è anche l’anno dei metalli preziosi. Oro e argento sono saliti del 65% e 130%, spinti sia dagli acquisti delle banche centrali che dalle crescenti tensioni geopolitiche. Fresnillo, produttore di argento ha messo a segno un rialzo del +426%. Bene anche i titoli della difesa. In Europa, oltre a Rheinmetall (+154%), in Italia si è messa in luce Leonardo, salito di oltre il 90%. Bene anche Rank (+192%) e nel Regno Unito Babcock International, salita di quasi il 400%.
SOFFRONO I CONSUMI USA
Se c’è chi sale, inevitabilmente c’è anche chi scende. Soffre il comparto dei consumi negli Stati Uniti, con Lululemon che perde il 45%, frenata dai dazi di Trump. Deckers Outdoor, proprietaria dei marchi Hoka e Ugg, cede il 52%, mentre Nike perde il 22%. Spostando l’attenzione al mondo cripto, Strategy scende del 43%. Male anche il private equity europeo, con poche operazioni: Cvc cede oltre il 33%, in calo anche Blackstone e Kkr di oltre il 12%.