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Bonus coronavirus, sito Inps ko per boom di domande e hacker | L'Istituto: "Nessuno perderà il sussidio"

Violata la privacy degli utenti: alcune persone inserendo i propri dati hanno visto comparire quelli di altri. Il vicepresidente Gnecchi: "Fatto gravissimo". Conte: "Sistema hackerato"

Preso d'assalto il sito dell'Inps nel primo giorno di invio delle richieste per il bonus babysitting e per l'indennità Covid 19 da 600 euro per i lavoratori autonomi. Il sito è andato in tilt con utenti che non sono riusciti ad accedere e alcuni che si sono visti comparire dati e richieste di altri. "Stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Cosa mai vista", ha detto il presidente Pasquale Tridico. Conte parla di "sistema hackerato".

Intasamenti e difficoltà sul sito - Il presidente dell'Inps ha provato a rassicurare gli utenti: "Gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri", ha detto. E soprattutto ha spiegato che "non c'è fretta, le domande saranno valide per tutto il periodo di crisi, il governo sta varando i rifinanziamenti". Il sito dell'Inps, però, è stato letteralmente preso d'assalto con conseguenti problematiche confermate anche dal direttore della direzione centrale Inclusione sociale e Invalidità civile dell'Inps, Maria Sciarrino. Sul sito "si registrano un po' di difficoltà" e "si sta lavorando e rafforzando il livello di controllo e sicurezza", ha detto.

 

Lamentele sui social - Il notevole afflusso sul sito Inps per la presentazione delle domande d'indennità per i lavoratori autonomi ha scatenato lamentele sui social. C'è chi non riesce ad accedere alla pagina web per presentare la propria domanda, chi accede ma il sistema apre per errore la sezione personale di un altro utente, chi ancora attende di ricevere il Pin online. Il sito è stato preso d'assalto dall'una di notte. 

 

Domande oltre il primo aprile - Non sono bastate, infatti, le rassicurazioni del ministero del Lavoro e dell'Inps che hanno smentito il click day ed escluso la valutazione delle domande in ordine cronologico. Le domande, infatti, potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile.

 

Falla nel sistema - La falla più grave è stata segnalata da molti utenti che, inserendo i propri dati, hanno visto comparire quelli di altre persone con accessi che risultano effettuati con nomi diversi da quelli reali dei richiedenti. Veri e propri scambi di persona con tanto di dati privati diventati pubblici. 

 

Inps, falla nel sistema: inserendo i propri dati appaiono quelli di altri

 

La denuncia di un utente - "Ogni volta che facevo refresh vedevo i dati provati di altri utenti, dal numero di telefono alle richieste per la maternità". E' la denuncia di un utente bresciano che in mattinata si è collegato al sito dell'Inps per ottenere il bonus di 600 euro. Il sito è andato in tilt e tutti hanno potuto vedere dati privati diventati pubblici. "Capisco che sia andato in tilt il sistema, ma cosi' e' davvero assurdo", ha aggiunto l'utente bresciano.

 

"Una cosa gravissima" - Il disguido sul sito dell'Inps con lo scambio di identità tra gli utenti è stato definito "una cosa gravissima che non deve succedere" e che "sarà oggetto di verifica" dal vicepresidente Inps Maria Luisa Gnecchi. Sottolineando che il disguido è durato 5 minuti, Gnecchi ha detto comunque che nessuno perderà il sussidio e che se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate: "Cerchiamo di collaborare, nessuno resterà senza bonus", ha specificato. 

 

Bonus per gli autonomi: domande al ritmo di 100 al secondo

 

Conte e Tridico: "Hackeraggio del sistema" - Dei problemi e delle falle sul sito dell'Inps ha parlato anche il premier Giuseppe Conte. "All'Inps sono giunte 100 domande al secondo, con 300 mila richieste ad oggi, e questo ha creato qualche problema", ha detto spiegando poi c'è stato anche un hackeraggio del sistema. "Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche mercoledì mattina, violenti attacchi hacker", ha confermato Tridico. 


Anonymous: "Sito Inps giù? Avete fatto tutto da soli" -  Alla segnalazione di hackeraggio risponde Anonymous Italia che, sul suo profilo Twitter, scrive: "Caro Inps, vorremmo prenderci il merito di aver buttato giù il vostro sito web, ma la verità è che siete talmente incapaci che avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento".

 

Tridico: "Riapriamo il sito con orari diversi" Il sito dell'Inps è stato chiuso a seguito degli attacchi hacker ricevuti che hanno provocato "disfunzioni" e sarà riaperto con orari diversi per chiedere le prestazioni per patronati e consulenti e per i cittadini. "Lo riapriremo - ha spiegato il presidente Inps - dalle 8 alle 16 per patronati e consulenti e dalle 16 per i cittadini".

 

Pagamenti garantiti - Come spiegato da Tridico, la gran parte dei pagamenti dovrebbero arrivare intorno al 15 aprile ma si pagherà anche nei giorni successivi. "Il lavoro al quale è stato chiamato l'Istituto in poche settimane è stato enorme con la gestione di uno stanziamento di 10 miliardi di risorse per oltre 11 milioni di utenti", ha spiegato. "Solo per la cassa integrazione sono arrivate domande dalle imprese per 1,4 milioni di lavoratori costretti a casa a causa della chiusura delle imprese o dalla riduzione della mole di lavoro". 
 

 

Il Garante per la Privacy: "Mettere in sicurezza i dati" "Queste violazioni dei dati personali sono un fatto gravissimo, siamo molto preoccupati", ha sottolineato il Garante per la Privacy Antonello Soro, parlando dell'hackeraggio del sistema. "Abbiamo immediatamente preso contatto con l'Inps - ha aggiunto Soro - e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è assolutamente urgente che l'Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati".

 

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