Secondo intervento dopo il 21 luglio

La Bce aumenta i tassi dello 0,75% e annuncia: "Attesi ulteriori rialzi"

Maxi-ritocco del costo del denaro per cercare di frenare l'inflazione, che ad agosto ha superato il 9%. La stretta segue il precedente ritocco dello 0,50%, dello scorso luglio

08 Set 2022 - 16:32
bce-2 © Tgcom24

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La Banca centrale europea conferma le indicazioni della vigilia e per combattere l'inflazione in aumento - che ad agosto ha toccato il nuovo record di 9,1% - opta per una stretta pesante, alzando i tassi d'interesse dello 0,75%. Il tasso principale sale così a 1,25%, quello sui depositi a 0,75% e quello sui prestiti marginali a 1,5%. Lo comunica la stessa Bce dopo la riunione del Consiglio direttivo, aggiungendo di aspettarsi "ulteriori rialzi dei tassi". Una decisione difficile che arriva due mesi dopo quella del 21 luglio, quando l'ente alzò i tassi d'interesse dello 0,50%, per la prima volta dal 2011. Secondo le simulazioni di Facile.it, questo potrebbe tradursi, nei prossimi mesi, in un aumento delle rate dei mutui variabili degli italiani, con rincari fino a 45 euro al mese per un finanziamento medio.

Inflazione, stime riviste al rialzo - L'Eurotower ha infatti rivisto "significativamente al rialzo" le stime sull'inflazione, attesa nel 2022 all'8,1%, nel 2023 al 5,5% e nel 2024 al 2,3%. E il passo odierno di rialzo dei tassi "anticipa la transizione da un livello prevalentemente accomodante" di politica monetaria "verso livelli che assicureranno un ritorno puntuale dell'inflazione al target del 2%", scrive ancora la Bce nel suo comunicato. I previsti futuri rialzi, dicono a Francoforte, il consiglio direttivo intende infatti "smorzare la domanda e proteggere dal rischio di una persistente revisione al rialzo delle aspettative dell'inflazione". 

Pronti a "usare lo scudo anti-spread" - Infatti il board della Bce afferma di essere pronto ad "adeguare tutti i suoi strumenti nell'ambito del suo mandato per garantire che l'inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine". A tal proposito il Tpi, cioè lo scudo anti-spread, è disponibile "per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia per la trasmissione della politica monetaria in tutti i Paesi dell'area euro, consentendo così al Consiglio direttivo di adempiere più efficacemente al proprio mandato di preservare la stabilità dei prezzi". 

Crescita in rallentamento - La Bce dice poi che, "dopo un rimbalzo nella prima metà del 2022, dati recenti indicano un sostanziale rallentamento della crescita economica dell'area euro, con un'economia che dovrebbe ristagnare nel corso dell'anno e nel primo trimestre del 2023". I prezzi molto elevati dell'energia, spiega la Bce, "stanno riducendo il potere d'acquisto dei redditi delle persone e, sebbene le strozzature dell'offerta si stiano attenuando, continuano a limitare l'attività economica". Inoltre, la guerra "pesa sulla fiducia di imprese e consumatori". 

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