Si è conclusa a Bruxelles la riunione dei ministri finanziari dell'Eurozona dedicata ai Paesi membri interessati dalle turbolenze dei mercati. "Siamo pronti a intervenire per salvaguardare la stabilità della zona euro se necessario", ha assicurato il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, non ha usato giri di parole: "Dobbiamo lavorare tutti insieme per permettere all'Eurozona di sopravvivere".
"Se l'Eurozona non sopravviverà anche l'Unione non sopravviverà", ha aggiunto.
I ministri di Eurolandia si sono riuniti a Bruxelles in particolare per il difficilissimo compito di fermare la gravissima crisi irlandese. Con Dublino che ha un deficit-mostro che viaggia verso il 32% del Pil soprattutto per effetto dei salvataggi bancari. E con gli spread tra i titoli pubblici irlandesi e il Bund tedesco che hanno raggiunto livelli senza precedenti. A rafforzare il messaggio rassicurante verso i mercati è intervenuto però anche il responsabile dello European financial stabilty facility (Efsf), il cosidetto Fondo salva-Stati creato nel maggio scorso: ''Siamo pronti a muoverci velocemente sui mercati - ha detto Klaus Regling - e a movimentrare cifre ingenti in massimo cinque-otto giornate lavorative''.
Al momento, comunque, il governo irlandese rifiuta di chiedere aiuti, ma lavora con Bruxelles, Bce ed Fmi a un ''programma potenziale'' per sostenere le banche irlandesi in difficoltà, a partire da Anglo Irish Bank. ''Abbiamo intensificato questo lavoro nel fine settimana e lo intensificheremo ulteriormente nei prossimi giorni a Dublino'', ha spiegato il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. La missione nella capitale irlandese arriverà nella seconda metà della settimana. Ma le preoccupazioni non riguardano solo l'Irlanda, bensì l'intera zona euro. Bisogna infatti evitare che la febbre irlandese contagi altri Paesi. Rehn non ha nascosto la serietà del momento, pur invitando a non cedere agli allarmismi: ''La posta in gioco è molto alta - ha detto - ma dobbiamo restare calmi ed agire tutti insieme''.
L'Eurogruppo è dunque pronto ad accogliere l'eventuale richiesta di aiuto da parte di Dublino (e se necessario anche di Lisbona), attivando per la prima volta il meccanismo salva-Stati da 750 miliardi di euro targato Ue-Fmi. Nella convinzione che una tale mossa sarebbe in grado di calmare e stabilizzare i mercati, come sostenuto dal numero due della Bce, Vitor Constancio.
Nel caso in cui l'Irlanda e altri Stati si decidessero a chiedere un aiuto a tutto campo, la rete anticrisi messo a punto nel maggio scorso è pronta a scattare. E' in grado di mobilitare fino a 750 miliardi di euro. Ad essere attivato inizialmente potrebbe essere il fondo Ue da 60 miliardi di euro, su proposta della Commissione europea.