La difficile situazione economica dell'Irlanda preoccupa i Paesi europei che starebbero facendo pressioni perché Dublino accetti un piano di aiuti d'emergenza. Il ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan, ha tuttavia definito la proposta come "senza senso". L'ipotesi di aiuti è sostenuta anche dal Fondo monetario internazionale che si è detto disponibile ad intervenire: "Se gli irlandesi volessero il supporto del Fmi, saremmo pronti".
In una conference call tra funzionari della Bce avvenuta intorno alla mezzanotte l'Irlanda avrebbe ricevuto pressioni perché cerchi aiuto dall'estero entro pochi giorni. In un'altra sede, inoltre, un funzionario della Bce ha detto che una richiesta di assistenza da parte di Dublino è probabile nonostante le dichiarazioni del ministro Lenihan.
Anche il Fmi è sceso in campo. "Tutti sanno - ha spiegato il direttore generale Dominique Strauss-Kahn - che la situazione dell'Irlanda è difficile. Finora non ho ricevuto alcun tipo di richiesta e penso che possano gestire bene la situazione. Se a un certo punto, domani, fra due mesi o due anni, gli irlandesi volessero il supporto del Fmi, saremmo pronti". Strauss-Kahn ha in ogni caso spiegato che il problema dell'Irlanda è legato a quello di "una grande banca" e che non ha "nulla a che vedere con le difficoltà della Grecia".