economia

Fiat,Marchionne:radici italiane

05 Nov 2010 - 13:13

"Dopo aver riportato l'azienda a competere a livello internazionale intendiamo rafforzare le nostre radici qui in Italia". Lo ha detto Sergio Marchionne, a.d. di Fiat, dopo aver ricevuto il premio Pico della Mirandola. "Mi spiace constatare che il fiume di parole che ha fatto seguito a quella intervista si sia trasformato in un processo alle intenzioni", ha aggiunto Marchionne riferendosi all'intervista rilasciata a Fabio Fazio.

"La diagnosi che ho fatto" a 'Che tempo che fa', "non può e non deve essere separata dalla soluzione che abbiamo proposto". In questo senso, "Fabbrica Italia è il nostro modo per rimboccarci le maniche e per cercare di risolvere quei problemi".

In realtà, "chi interpreta la verità che ho detto come una scusa, come un modo per mettere le mani avanti e sfilarci dal Paese, si sbaglia di grosso, o forse non è del tutto in buona fede. Chi pensa che questo sia un modo per prendere tempo e rimandare gli investimenti, non si rende conto di quanti mesi abbiamo già sprecato tra comizi e operazioni mediatiche".

Sul rafforzamento della presenza del gruppo Fiat in Italia, Marchionne aggiunge: "Lo possiamo fare perché abbiamo la forza e l'esperienza di un gruppo globale; perché conosciamo bene la realtà che ci sta intorno, conosciamo i mercati e le condizioni minime che sono richieste per continuare ad essere competitivi, soprattutto con i nostri vicini europei. Lo vogliamo fare - ha rincarato - perché siamo un'azienda cresciuta nel mondo ma nata in Italia e sentiamo di avere una grande responsabilità verso il nostro Paese".

Dobbiamo lavorare tutti insieme
"Chiediamo che tutti i soggetti coinvolti siano disposti a lavorare insieme, nella stessa direzione", ha detto Marchionne. "L'unica cosa che chiediamo è di condividere un percorso e di creare le condizioni perché i nostri stabilimenti possano lavorare al meglio, in modo normale e continuo" era stata la sua premessa. "La verità è che esiste un problema di competitività che ha spinto molte aziende ad abbandonare il paese e a trasferire all'estero le loro attività". Marchionne ha spiegato che "proprio perché in Fiat vogliamo impegnarci per sanare l'inefficienza della nostra rete industriale qui, in Italia, dobbiamo partire dalla verità".

Incontrerò la Camusso solo quando lo chiederà
Quando incontrerà la neo segretaria della Cgil Susanna Camusso? "Quando lo chiede". Ha spiegato Marchionne, che sottolinea come "ad oggi non ho ricevuto nessuna informazione che mi voleva vedere". "Le ho fatto i complimenti per la nomina" aggiunge il manager, sottolineando che, rispetto all'incontro avuto con le altre parti sindacali, "ho fatto il mio dovere istituzionale". "Hanno chiesto loro di incontrarmi, io non ho convocato nessuno". "Se uno mi invita a cena e io mi presento, non si possono arrabbiare perché gli altri non sono stati invitati", precisa con un esempio l'amministratore delegato di Fiat. "Non ho chiesto io di vederli. Me lo hanno chiesto loro e sono andato e basta", chiosa infine.

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