economia

Marchionne: flessibilità per tutti

23 Apr 2010 - 11:52

"La flessibilità non è un concetto che si applica solo a Pomigliano, ma a tutti gli stabilimenti. Dovrebbe essere un accordo standard per tutti". Lo ha affermato l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, poco prima dell'incontro col neo governatore Roberto Cota. "Bisogna fare - ha affermato - presto, altrimenti non possono partire gli investimenti. Vedremo se ci sarà la Cgil, mi auguro che rientri, diversamente sarebbe un peccato".

Vendita auto calerà del 30%
"Il 2010 sarà l'anno duro". Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, rispondendo alle domande dei giornalisti prima dell'incontro con Cota. "Si sta svuotando il canale di distribuzione italiano - ha detto Marchionne - e come abbiamo detto perderemo il 30% di volumi da aprile a dicembre di quest'anno. Poi, magari, mi sbaglio, sarà il 25%. C'è un calo di volumi che è strutturalmente dovuto al non rinnovo degli ecoincentivi".

A chi gli chiedeva se ciò comportasse un ulteriore ricorso alla cassa integrazione, Marchionne ha risposto: "Cercheremo di gestire il rapporto tra domanda e offerta e speriamo che il mercato riparta, se ripartirà non ne avremo bisogno".

Per la Fiat c'è solo il "piano A"
"Io l'impegno l'ho preso per il piano A, solo quello mi interessa. Poi se qualcuno si vuole preoccupare del progetto B lo faccia". Così l'amministratore delegato della Fiat risponde a proposito del piano industriale per il rilancio del Lingotto. ''Sono andato a parlare con Scajola del piano A, se poi la gente non vuole farlo...", ha osservato Marchionne. "Cosa intendo per gente? L'insieme di coloro che fanno parte del dialogo sociale con la Fiat".

Scajola: "Non c'è nessun piano B"
Nessun 'Piano B' per la Fiat. Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, lo ha detto al quotidiano 'La Stampa' dopo l'incontro coi vertici del Gruppo. Il piano industriale è, ha detto il ministro "una sfida che ha bisogno dello sforzo di tutti: dell'azienda che scommette soldi, del Governo che deve sostenere lo sforzo cercando di aumentare la competitività del Paese, e dei sindacati che debbono garantire l'efficienza degli stabilimenti".

Scajola ha espresso l'auspicio che si risolvano presto le divergenze dei sindacati (e con la Fiom in particolare) sulle "regole di efficienza e flessibilità del lavoro". Il ministro, che ha confermato che Termini Imerese "avrà un futuro industriale nell'auto", ha infine detto che con Marchionne c'è l'accordo "perché i tavoli già aperti sui singoli stabilimenti si allarghino al nuovo piano".

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