"Il Fisco ha eroso 6.700 a lavoratore"
I salari netti degli italiani sono fermi al 1993, mentre i lavoratori dipendenti hanno lasciato al fisco 6.738 euro tra maggiore pressione fiscale e fiscal drag (ossia l''aumento delle tasse in relazione ala crescita dell'inflazione). A fare i calcoli sulle buste paga è uno studio dell'Ires-Cgil che calcola come negli ultimi 15 anni lo Stato abbia beneficiato di circa 112 miliardi di euro.
Secondo il sindacato, le retribuzioni nette sono cresciute 3,5 punti in meno di quelle di fatto lorde. Il tutto a fronte di una "crescita zero" dei salari netti e di un aumento dell'inflazione. Proprio per questo, accusa ancora la Cgil che "il fisco ha mangiato i pochi guadagni di produttività", il che dimostra che la contrattazione da sola non basta a tutelare il potere d'acquisto dei salari e che ci voglia una nuova politica dei redditi.
La Cgil chiede 100 euro di aumento mensile
Cento euro medi di aumento mensile in busta paga dal 2010 aumentando le detrazioni per lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori. Questo è quello che chiede il sindacato al governo "per dare risposta concreta alla questione salariale".
"Da gennaio 2010 - ha detto il segretario generale del sindacato di Corso Italia, Guglielmo Epifani,- non si può pensare di non dare una risposta al problema del reddito. Il governo renda disponibili 100 euro netti in busta paga per i lavoratori".
Il segretario generale ha poi aggiunto: "E' singolare la tesi che la crisi appena iniziata è già finita". "Non siamo neanche al picco della crisi - ha spiegato Epifani - che arriverà nel secondo trimestre di quest'anno".
Per Epifani anche i dati Istat sugli ordinativi e il fatturato dell'industria, diffusi oggi, "confermano che ci sarebbe bisogno di avere interventi un po' più forti per sostenere la ripresa produttiva".