Istat: crollano ordinativi e fatturato
Ancora un mese nero per l'industria italiana. A gennaio sono crollati ordinativi e fatturato. In particolare, in base ai dati resi noti dall'Istat, il calo degli ordinativi è stato del 31,3% su base annua, il dato più basso dal gennaio 1991. Rispetto a dicembre il calo è stato del 2,1%. Il fatturato, invece, ha registrato un -19,9% su base annua. Altro record negativo dal 1991. Su base congiunturale la flessione è stata del 2,1%.
A picco l'industria dell'auto
Continua la discesa per l'industria degli autoveicoli. A gennaio il fatturato ha segnato un crollo del 47,4% (26,3% a dicembre). Un dato frutto di un calo sul mercato interno del 42,8%, e su quello estero del 52,3% (a dicembre erano stati rispettivamente del 29,3% e del 21,3%. Si tratta di dati grezzi.
Male anche gli ordinativi che hanno segnato un calo del 35,8%, calo dovuto ad un contrazione sul mercato interno del 29,3% e su quello estero del 43%.
GIù anche l'industria metallurgica, si salva l'energia
Confrontando l'ultimo trimestre con quello precedente, chiarisce l'Istat, le variazioni congiunturali sono state pari a -8,8% nel caso del fatturato e -14,2% per gli ordinativi.
Quanto ai settori di attività economica, in gennaio, nel confronto con lo stesso mese del 2008, l'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario ha segnato le diminuzioni più significative nel settore della fabbricazione dei mezzi di trasporto, dove il calo è stato del 37,1%, della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-3,3%), e della fabbricazione di prodotti chimici, dove il calo è stato del 29,2%.
Gli indici destagionalizzati del fatturato per raggruppamenti principali di industrie hanno segnato variazioni congiunturali positive del 5,9% per l'energia e dello 0,1% per i beni di consumo (-3,1% per quelli durevoli e +0,8% per quelli non durevoli). Si sono registrate variazioni negative del 5,9% per i beni strumentali e del 2,5% per quelli intermedi.
L'indice del fatturato, corretto per gli effetti del calendario, ha registrato in gennaio diminuzioni tendenziali del 28,4% per i beni intermedi e del 28,1% per l'energia, del 19,7% per i beni strumentali e del 4,8% per i beni di consumo (-21,2% per quelli durevoli e -2% per quelli non durevoli).