L'allarme della Cgil: "Pil a -4%"
Su crisi e lavoro le previsione del centro studi della Cgil sono piuttosto nere. Secondo le stime del sindacato il tasso di disoccupazione quest'anno dovrebbe toccare il 9,3%, dal 7,4% del 2008. E potrebbe superare addirittura il 10%, attestandosi esattamente al 10,1%, nel 2010. Il numero dei senza lavoro passerà così da 1 milione e 506 mila del 2007 a 2 milioni e 547 mila nel 2010.
Conti alla mano oltre un milione di disoccupati in più nel triennio 2008-2010. Solo quest'anno ci saranno ben 500mila persone in più senza una occupazione.
"Le dimensioni della crisi sono drammatiche - ha spiegato l'Istituto di ricerche economiche e sociali della Cgil - ed è questa, sicuramente, la crisi più grave del dopoguerra". L'Ires ha anche calcolato che l'area dell'instabilità occupazionale (che comprende i non occupati, i dipendenti a termine volontari, i dipendenti a termine involontari e parasubordinati) oggi ammonta a 3 milioni e 418 mila persone, in crescita del 12,4% dal 2004 al 2007. E in particolare, è cresciuta la componente più adulta (dai 45 ai 55 anni) che è passata dall'11,8% al 13,5%.
Ma proseguono al ribasso anche le stime del Pil italiano. In base ai calcoli dell'Ires-Cgil, nel triennio 2008-2010 il Prodotto interno lordo del Belpaese potrebbe scendere del 4%. Un dato che è frutto del calo dell'1% nel 2008 e del drastico ribasso del Pil nel 2009, quando dovrebbe superare il 3%. Nel 2010 la diminuzione dovrebbe ridursi a un -0,1%.
Quelle Ires sono previsioni più pessimistiche
Si tratta della stima più pessimistica fatta finora, dopo le previsioni del Res che nel triennio prevede un calo totale del 3,4%, derivante da una riduzione del Pil dello 0,8% nel 2008, -2,5% nel 2009 e -0,1% nel 2010.
Dunque, per il 2009 il calo del Pil calcolato dai diversi istituti economici e istituzioni europee varia da un -1% dell'Ocse a oltre il 3% dell'Ires. Per la Commissione europea e per l'Fmi, ha ricordato la Cgil, il calo del Pil nel 2009 dovrebbe essere del 2,1%. Il 10 febbraio scorso la Confindustria aveva previsto un calo del 2,5%.