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G20,"Azioni decise per il rilancio"

"Priorità ripristinare mercato credito"

14 Mar 2009 - 17:10

Il G20 ha "compiuto azioni decise, coordinate e ampie per rilanciare la domanda e l'occupazione e siamo preparati a prendere qualunque misura necessaria fino a quando non ripartirà la crescita". E' quanto si legge nel comunicato finale del G20. "La nostra priorità è ora ripristinare il mercato del credito" Gli Stati Uniti annunceranno "in tempi rapidi" un nuovo piano per riodinare gli asset tossici ha detto il segretario del Tesoro Geithner.

"Questa e' una crisi globale - ha aggiunto Geithner - e richiede una risposta globale coordinata. Siamo concordi sul fatto che abbiamo bisogno di un rilancio e di una riforma se non vogliamo avere mai piu' a che fare con una crisi come questa". Per riavviare la crescita sono necessarie diverse cose, ha detto il segretario al Tesoro Usa, "in particolare un accordo comune per uno stimolo macroeconomico e per politiche a favore di un rilancio dell'economia commisurate alla gravita' del problema". Servono "azioni dure per riequilibrare il nostro sistema finanziario e riattivare il flusso del credito".

Tremonti: "Ora il problema è l'export"
"In settembre-ottobre il problema era la liquidità, un problema finanziario. Oggi il problema è l'export, in tutto il mondo si è piantato un pezzo del commercio". Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando al termine del G20 finanziario. "E' il problema dei problemi - ha osservato Tremonti - ed è connesso con la fiducia. Anche in questo momento ci sono margini per il commercio, ma occorre la fiducia".
Parlando più in generale del vertice Tremonti è sembrato soddisfatto: "Il motore di ricerca verso standard di regole e principi e' partito ed e' importante che sia cominciato", ha sottolineato Tremonti, secondo il quale se a "settembre-ottobre il problema era la liquidita"' e dunque "un problema finanziario", oggi "il problema e' l'export che e' connesso con la fiducia". Quello della fiducia, ha detto Tremonti "e' il problema dei problemi. Anche in questo momento ci sono margini per il commercio, ma occorre la fiducia. Come si dice, se il fax 'canta', e arrivano ordini, l'export tira, se e' muto il fax, non tira". Il titolare di via XX settembre ha poi ricordato che "oggi i dati del commercio internazionale sono come dopo l'11/9, quando tutto si fermo'. Se c'e' domanda, investi, anche se i tassi sono alti. Se non c'e' richiesta, questo non avviene".

Draghi: tre punti per la ripresa
Sulla stessa lunghezza d'onda Draghi che ha indicato tre punti con i quali si puo' riconquisare la fiducia: "ricostruire il sistema bancario, adottare valori certi nelle varie giurisdizioni degli 'asset' tossici" e individuare misure "per evitare che cresca ancora la disoccupazione".
Per il governatore di Bankitalia, ad ogni modo "ci vorra' ancora del tempo" perche' ci sia una stabilizzazione dei mercati e perche' l'economia si rimetta in moto. "Sono cose - ha detto - che richiedono tempo non solo per difficolta' oggettive della situazione. Sono problemi complessi, e inoltre si tratta di cambiare ordinamenti che sono con noi da molto tempo". E il G20 in programma il 2 aprile, "sara' un momento importante, ma non la fine del percorso. C'e' sempre il rischio che dai vertici ci sia una delusione - ha avvertito Draghi - anche perche' ormai se ne fanno tantissimi".

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