Si chiederà la moratoria sul debito
E' stato un vero e proprio tracollo in Borsa quello vissuto da Tiscali che, in un solo giorno ha bruciato metà capitalizzazione, circa 90 milioni di euro dopo la rottura delle trattative con BSkyB per la vendita delle attività inglesi. Sul titolo hanno pesato anche i timori del mercato circa la richiesta avanzata dal gruppo alle banche di concedere un periodo di sospensione dei pagamenti di interessi.
Il titolo del gruppo fondato da Renato Soru, dopo essere stato sospeso al ribasso praticamente per l'intera seduta, ha chiuso, nei rari scambi realizzati, in picchiata del 47,6%, precipitando a quota 15 centesimi per azione, livello mai visto prima dal suo approdo a Piazza Affari nel 1999. Con la seduta odierna il valore del gruppo sardo e' di complessivi 92,4 milioni di euro.
Venerdì si era riunito il Cda di Tiscali che aveva dunque preso atto "della sostanziale impossibilità" a procedere nelle trattative con BSkyB per la cessione delle attività inglesi, annunciando l'intenzione di chiedere ai principali istituti finanziatori un periodo di sospensione dei pagamenti di interessi, quote capitali e dei covenant finanziari.
Il gruppo ha sottolineato inoltre la necessità di un nuovo piano industriale e finanziario "per avviare un processo di ristrutturazione dell'indebitamento che garantisca un equilibrio finanziario di lungo periodo".
"Ci aspettiamo che Wind e Vodafone possano essere potenziali compratori delle attività italiane in caso di frazionamento del gruppo", commenta in una nota Centrobanca. Cassa Lombarda mette in luce l'esposizione di Intesa Sanpaolo, che infatti è in forte perdita (-4,5% le banche europee), ma un trader ribatte: "Ma cosa può pesare Tiscali su Intesa? Il problema è l'approccio del mercato verso le banche in generale, non c'è un tema specifico relativo a questa storia". La struttura dell'indebitamento bancario a lungo termine del gruppo Tiscali a fine 2008 è di 500 milioni circa nominali.