Borsa della spesa sempre più pesante
L'inflazione sarà forse scesa, come dicono i dati, ai minimi termini. Ma di certo, almeno su alcuni fronti di spesa, sono in tanti a non accorgersene, quasi. L'inflazione a gennaio scende? Sarà: ma la voce alimentari sale ancora, e del 3,8%, su base annua nonostante il -0,1% su base mensile dell'indice generale. E il Codacons avverte: ogni famiglia spenderà 480 euro in più per mangiare.
Insomma, pare che la crisi non abbatta le spese, almeno in alcuni settori base come appunto quello dell'alimentare.
Nel dettaglio, su base tendenziale il prezzo del pane risulta diminuito dello 0,1% rispetto a dicembre, con un aumento del 2,7% rispetto al 2008 (+3,4% a dicembre). Moderati aumenti congiunturali si registrano al contrario per i prezzi delle carni (+0,1%), il cui tasso tendenziale è sceso nell'ultimo bimestre dal 2,8% al 2,6%. Aumenti su base mensile (+0,1%) si registrano inoltre per i prezzi del gruppo "latte, formaggi e uova" che tuttavia determinano un significativo rallentamento del tasso tendenziale (dal 4,7% di dicembre al 4% di gennaio).
E ancora, il prezzo del latte intero fresco si riduce lievemente (-0,1%) su base mensile ma aumenta del 4,3% sull'anno.
Inevitabile dunque l'allarme spesa del Codacons, che avverte: ogni famiglia spenderà 480 euro in più per mangiare, la voce alimentari sale ancora del 3,8% su base annua, e questo dato, dicono all'associazione, "dovrebbe preoccupare anche il governo".
Sulla stessa linea le altre associazioni consumatori: nonostante i prezzi alla produzione continuino a scendere vertiginosamente, questo non si rispecchia affatto sui prezzi al consumo e le famiglie italiane si trascineranno dietro, anche per il 2009, un aggravio sulla spesa alimentare di ben 564 euro all'anno, sottolineano Adusbef e Federconsumatori. Intanto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, rilancia l'idea della settimana corta per fronteggiare la crisi. "Noi fino ad ora abbiamo fatto due accordi, con le Regioni e con le parti sociali" ha spiegato "allo scopo di proteggere il reddito delle persone. E' venuta fuori una manovra straordinaria, ben 8 miliardi (cioè circa 16mila miliardi delle vecchie lire) da impiegare nel biennio 2009/2010: adesso partirà una gestione decentrata nel territorio in modo che non si deresponsabilizzino le imprese ma si valuti per caso l'eventuale necessità di collocare le persone fuori dal lavoro, ma dobbiamo mantenere il collegamento, il legame con il mondo produttivo. Per questo è importante la settimana corta, come la cassa integrazione a rotazione, oppure i contratti di solidarietà. Per fare in modo che il maggior numero possibile di persone resti attivo".