Costerà 838 miliardi di dollari
Il Senato Usa ha detto sì al piano Obama per il rilancio economico. Si tratta di un progetto che costerà 838 miliardi di dollari. Illustrato dal segretario al Tesoro Usa Tymothy Geithner, il piano non ha convinto i mercati, che hanno subito virato in forte rosso. Geithner ha infatti detto che la strada sarà molto dura. Il Senato Usa ha approvato con 61 voti favorevoli e 37 contrari. Con i democratici hanno votato anche 3 repubblicani.
"Un buon inizio", ha commentato il presidente degli Usa Barack Obama alla notizia del via libera del Senato. La versione approvata, che fra l'altro prevede la costituzione di una "bad bank" dove far confluire gli asset tossici degli istituti di credito, è il frutto di un compromesso fra la maggioranza democratica e tre senatori repubblicani moderati, Susan Collins, Arlen Specter et Olympia Snowe.
I numeri del piano
La formulazione iniziale di 940 miliardi di dollari è stata rivista per abbassarsi a 838 miliardi. La Camera aveva votato a fine gennaio un testo che prevedeva interventi per 819 miliardi. A questo punto bisognerà trovare una sintesi fra le due formulazioni e l'obiettivo del presidente Barack Obama è quello di varare la legge entro una settimana.
A illustrare i contenuti del piano era stato poco prima del voto del Senato il segretario al Tesoro Usa Tymothy Geitner: il suo discorso aveva immediatamente depresso i mercati europei, e anche Wall Street. La tensione, comunque, era stata alta fin dalla mattina, nell'attesa di novità a proposito del piano.
Bad bank e mille miliardi di prestiti
Il segretario al Tesoro Usa ha annunciato la creazione di una struttura a capitale pubblico e privato per comprare gli asset tossici delle banche, con una dotazione di 500 miliardi di dollari. Altri mille miliardi in prestiti saranno messi a disposizione d'intesa con la Fed, sempre per favorire il sostegno del sistema degli istituti creditizi. Cinquanta miliardi di dollari, infine, saranno utilizzati per evitare gli espropri immobiliari dei cittadini in difficoltà con il pagamento dei mutui.
Le cifre annunciate da Geithner sono risultate nettamente superiori alle attese e anche alle indiscrezioni che erano circolate sulla stampa Usa nei giorni scorsi. Così gli investitori hanno manifestato le loro preoccupazioni vendendo immediatamente azioni a piene mani e provocando dunque un brusco scivolone dei listini. I titoli più colpiti dagli ordini di vendita sono stati quelli delle banche: se prima dell'annuncio del segretario al Tesoro il sottoindice stoxx 600 europeo segnava un buon rialzo, sul finale ha chiuso in ribasso del 2%. Sono inoltre precipitate le azioni delle assicurazioni (-4,3%) e delle case auto (-3,2%), già deboli dalla prima mattina.
Bernanke: migliorata la situazione sui mercati
Sulla crisi è intervenuto, in un'audizione alla commissione Servizi finanziari della Camera Usa, il presidente della Fed, Ben Bernanke, sostenendo che "l'insieme di programmi finalizzati a stabilizzare il credito e il sistema bancario hanno migliorato le condizioni dei mercati e e hanno allentato le tensioni".
Secondo Bernanke una misurazione dell'impatto dei programmi della Fed "viene complicata dal fatto che molteplici fattori influiscono sulle condizioni dei mercati. Tuttavia ci sentiamo incoraggiati dalle risposte a questi programmi, inclusi i rapporti e le valutazioni che ci offrono i partecipanti ai mercati e gli analisti".
"In particolare" ha aggiunto Bernanke "i nostri prestiti alle istituzioni finanziarie, insieme alle azioni di altre agenzie, hanno aiutato a rilassare le dure tensioni sul fronte della liquidità di molte imprese e sono state associate ai considerevoli miglioramenti sui mercati dei presiti interbancari".