Perdite da capogiro: 28 mld di sterline
La Royal Bank of Scotland annuncia una perdita record da 28 miliardi di sterline. Crolla un altro colosso del credito, con il titolo che alla Borsa di Londra precipita arrivando a perdere fino al 70% e trascina con sè gli altri finanziari. E va a picco anche Lloyds dopo l'annuncio di un secondo piano di salvataggio delle banche da parte del governo britannico.
Il tracollo è dunque stato innescato dal rosso del 66% di Royal Bank of Scotland sulla stima di maxi-perdite per l'esercizio 2008, che ha trascinato al ribasso i listini del Vecchio Continente. Le vendite hanno colpito tutti i principali titoli del settore finanziario, dopo che la notizia si è diffusa sui mercati.
La perdita annunciata per il colosso scozzese, 28 miliardi di sterline, è pari a 41 miliardi di dollari, e i numeri sono relativi al 2008.
Sulla piazza londinese è letteralmente crollato il valore del titolo di Rbs, precipitato fino a un minimo di 10 pence, con una caduta del 70% per poi risalire leggermente e chiudere comunque in pesante rosso. Si tratta del minimo storico per l'istituto, che a fronte di pesanti svalutazioni rischia una perdita trimestrale record di 28 miliardi di sterline, un rosso mai raggiunto da un'altra compagnia britannica.
Quanto a Lloyds, la banca ha confermato di voler rimborsare entro la fine dell'anno le azioni privilegiate (senza diritto di voto) sottoscritte dal governo per iniettare capitale nelle sue casse. L'amministratore delegato dell'istituto, Eric Daniels, ha inoltre fatto sapere che continuerà ad avere contatti con il governo e che studierà "in dettaglio" le sue proposte.
REGNO UNITO, IL PIANO DI SALVATAGGIO PER LE BANCHE
Il governo britannico, mettendo 50 miliardi di sterline a disposizione della Banca d'Inghilterra, ha varato il secondo piano "salva-banche" in poco più di tre mesi. Il fondo servirà ad "assicurare" i titoli tossici, per lo più quelli generati dai subprime americani, che giacciono nei forzieri degli istituti di credito del Regno Unito. Così facendo, il governo laburista spera di dare ossigeno alle banche e di indurle a prestare nuovamente denaro a consumatori e imprese.
Ma non è tutto. Il pacchetto, presentato dal premier Gordon Brown e dal cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling, prevede anche lo "scambio" tra azioni privilegiate e azioni ordinarie della Royal Bank of Scotland per un valore totale di cinque miliardi di sterline. A conti fatti, il governo possiede ora il 70% del pacchetto azionario della banca scozzese. Che nel 2008 ha accumulato perdite pari a 28 miliardi di sterline. Ovvero il peggior risultato mai fatto segnare da un'azienda britannica.
Tutto considerato, non sorprende che Royal Bank of Scotland, a metà giornata, stesse perdendo al London Stock Exchange quasi il 70% del suo valore con le quotazioni che hanno toccato i minimi storici. Pesante anche Lloyds che ha lasciato sul terreno oltre il 30%, mentre Barclays ha ceduto il 10%.
Proprio nei confronti di Rbs, Brown ha usato parole durissime. "Quasi tutte le loro perdite si concentrano nei subprime americani e nell'acquisto della Abn Amro", ha detto il premier in conferenza stampa. "Con i soldi della gente hanno preso rischi da irresponsabili", ha concluso Brown. Che ha poi seccamente definito "errata" l'operazione ABN Amro.
COME FUNZIONERA' IL PACCHETTO ANTI-CRISI
Ma come funzionerà il nuovo pacchetto anti-crisi varato dal governo? I dettagli, ha detto Gordon Brown, saranno resi noti martedì. Ma, a grandi linee, il fondo da 50 miliardi di sterline servirà a finanziare l'emissione di tagliandi assicurativi che garantiranno le eventuali perdite causate dai titoli "tossici". L'assicurazione non sarà però gratis e coprirà solo il 90% delle perdite totali. Quanto costerà alle banche la "polizza-Brown" ancora non si sa. Di certo c'è che il governo non vuole essere pagato in azioni e pone come condizione fondamentale per accedere al progetto la quantificazione del debito. Ed è proprio questo, dicono gli esperti, il passaggio più delicato dell'intero pacchetto: le banche, infatti, non sanno valutare l'entità delle perdite poichè le condizioni del mercato sono cambiate completamente. In altre parole, i complessi prodotti finanziari scambiati fino a poco tempo fa potrebbero semplicemente risultare carta straccia. Ecco perchè le banche che sottoscriveranno l'assicurazione, ha spiegato Darling, "dovranno firmare accordi molto specifici per prestare più denaro". A gestire l'intera operazione sarà un nuovo istituto controllato dalla Banca d'Inghilterra: una specie di "bad-bank" che avrà la gestione, ma non il possesso, dei titoli tossici.
Il piano elaborato dal tandem Brown-Darling è senza precedenti e tiene fede al motto che il premier britannico va ripetendo da quando è scoppiata la crisi: "Siamo pronti a fare tutto quanto in nostro potere per la stabilizzazione del sistema bancario". Il pacchetto da 55 miliardi di sterline si aggiunge così ai 37 miliardi spesi dal governo per l'acquisto delle azioni di Rbs e Lloyds Tsb - che ha assorbito Hbos - e agli 11 miliardi messi a disposizione per il salvataggio di Northern Rock. A tutto ciò si devono aggiungere i 10 miliardi impegnati per sostenere le piccole e medie imprese nonchè i prestiti a breve periodo, fino a un totale di 200 miliardi di sterline, e il fondo di garanzia per le obbligazioni emesse dalle banche, ovvero altri 250 miliardi di sterline.