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Manovra, Epifani attacca il Governo

"Con inflazione a 1,7%, tagli a salari"

22 Giu 2008 - 08:59

"Con un'inflazione programmata all'1,7% un salario di 25mila euro perde mille euro nel biennio, se poi per il terzo anno si continua così si raggiunge una cifra vicina ai 1500 euro''. Così il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, alla giornata conclusiva della Festa nazionale della Cisl a Levico Terme. Epifani ha anche sottolineato che "il Governo fa una scelta: abbassare esplicitamente il potere d'acquisto dei lavoratori e dei pensionati".

Il numero uno della Cgil ha parlato della manovra economica del Governo e dell'effetto stimato sui salari dei lavoratori e sulle pensioni e ha detto di condividere le parole del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che ieri aveva detto di temere che il tasso di inflazione programmata, previsto nel documento di programmazione economica e finanziaria, potrebbe avere dei riflessi anche sulla trattativa tra Confindustria e parti sociali sulla riforma del modello contrattuale. "Attenta la trattativa in questo senso - ha spiegato Epifani - che siccome è un'interferenza sul salario, così come è un'interferenza quella di Sacconi sulla deregolamentazione del mercato del lavoro, è evidente che se Confindustria dovesse assumere come spinta per le proprie posizioni queste politiche renderebbe assolutamente impervio in confronto. Cambia il discorso se Confindustria volesse praticare realmente quello che ha detto di voler fare, ovvero l'autonomia, allora - sottolinea il leader della Cgil - il negoziato potrebbe avere un altro esito, ma questo significa assumere le proposte del sindacato".

Per Guglielmo Epifani poi "le critiche rivolte dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, alla Cgil mostrano un atteggiamento da crociato del quale non si avverte assolutamente il bisogno''. ''Cosi' facendo - ha proseguito - la posizione del ministro Sacconi assume un contorno ideologico proprio in un momento in cui ci sono problemi sociali cosi' rilevanti: bisogna avere la concretezza per poterli affrontare''.

Tremonti: "Inflazione? Chiedete alla Bce"
"Se volete sapere perché l'inflazione programmata è stata fissata all'1,7% vi do un numero di telefono: componetelo, vi risponderà la Bce, e vi spiegherà qual è il motivo tecnico per cui ci chiede di inserire nei documenti di finanza pubblica questa indicazione". Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha replicato alle critiche di quanti contestano il dato sull'inflazione programmata inserito dal governo nel Dpef.

 

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