I 300 milioni da rimborsare a dicembre
Via libera definitivo del Senato al decreto legge sul prestito-ponte ad Alitalia. I voti favorevoli sono stati 154, 119 i contrari e 7 gli astenuti. L'operazione prevede che i 300 milioni concessi alla compagnia vengano rimborsati a fine dicembre. Nel decreto, varato dal governo Prodi, sono state inserite altre misure dal nuovo governo: in particolare, si trasforma il prestito in patrimonio netto della società.
Il decreto, che concede 300 milioni di euro alle casse di Alitalia, era stato varato a fine aprile dal governo Prodi in accordo con l'attuale maggioranza di Centro-destra, e prevede una scadenza per il prestito stesso: quei soldi devono infatti essere rimborsati entro il 31 dicembre.
Il Senato ha approvato il provvedimento nella sua versione originaria; con l'emendamento approvato in commissione Trasporti della Camera e confermato dall'Aula il provvedimento si è arricchito di due ulteriori misure introdotte in decreti successivi varati dal governo Berlusconi.
DA PRESTITO A PATRIMONIO
In particolare, è stato inserito l'articolo 4 del decreto legge fiscale sull'Ici (del 27 maggio) che consente di trasformare il prestito in patrimonio netto della compagnia in caso di riduzione del capitale sotto il minimo. L'altro "trapianto" riguarda l'articolo 1 del decreto legge sul monitoraggio della spesa (del 3 giugno) che prevede alcune deroghe alla legge 474 del '94 sulle privatizzazioni, nonchè la nomina di un advisor, individuato in una delibera del Consiglio dei ministri in Intesa Sanpaolo. Tra le novità è prevista una sospensione degli obblighi informativi al mercato, scelta che ha indotto la Consob a sospendere il titolo in Borsa.
Il Pd, che nel primo passaggio a Palazzo Madama aveva votato a favore del decreto, ancora nel testo varato dal governo di Centro-sinistra, in seguito alle modifiche inserite dal Centro-destra ha votato contro, come già aveva fatto alla Camera.
Sul prestito la Commissione europea la settimana scorsa ha aperto una procedura per verificare se le misure in favore della compagnia di bandiera rispettano le norme comunitarie contro gli aiuti di Stato e aspetta i chiarimenti del governo.