No alle nozze, ora si tratta con Google
Sfuma definitivamente l'ipotesi di un'acquisizione, parziale o totale, di Yahoo! da parte di Microsoft. A cinque mesi di distanza dal lancio dell'offerta del colosso di Redmond le trattative sono finite. Yahoo! ha detto no e adesso cerca l'accordo con Google sulla pubblicità online. Una svolta che era nell'aria, ma che adesso diventa ufficiale.
A dare la notizia ufficiale della fine del negoziato è stata Yahoo!, che al riguardo ha diffuso un comunicato in cui si legge che "le trattative con Microsoft per un'acquisizione totale o parziale sono concluse" dopo "numerosi incontri sulle diverse alternative". L'azienda californiana precisa che durante l'incontro dell'8 giugno "i rappresentanti di Microsoft hanno indicato chiaramente che la società non è più interessata a rilevare la totalità di Yahoo!".
Ai vertici della società spiegano quindi che il gruppo di Bill Gates si è offerto di rilevare unicamente le attività di ricerca, ma che la proposta è stata "rigettata" in quanto "non ritenuta nell'interesse degli azionisti". "Una transazione del genere" aggiunge Yahoo! "non sarebbe coerente con gli obiettivi del gruppo e priverebbe Yahoo! di un elemento cruciale per il suo avvenire".
Dall'altra parte Microsoft ha ribadito di "non essere interessata a una nuova offerta sui Yahoo!", e in questo modo precisa di essere ancora aperta a discutere "transazioni alternative, che assicurerebbero una sana competizione e offrirebbero una maggiore scelta e innovazione a pubblicitari e consumatori".
Tramontata l'ipotesi Microsoft, ora Yahoo! punta tutto su Google per stringere a breve un accordo. Ma a questo proposito gli analisti sono scettici: un'eventuale alleanza si scontrerebbe con le autorità di controllo, perchè Google controlla il 60% del mercato mondiale delle ricerche su Internet, e a questa quota si andrebbe ad aggiungere il 13% di Yahoo!.
I vertici del secondo motore di ricerca al mondo stanno subendo però le pressioni degli azionisti, che rimproverano loro di non aver accettato la precedente offerta di Microsoft. A criticare il board in particolare è il miliardario Carl Icahn, che ha presentato una lista alternativa di candidati al Consiglio di amministrazione, da rinnovare alla prossima assemblea.