Ora il provvedimento torna al Senato
Via libera della Camera alla conversione in legge del decreto per il prestito ponte di 300 milioni all'Alitalia. Dopo molte sedute dedicate a esaminare le proposte di modifica avanzate dall'opposizione, ed in particolare dall'Italia dei Valori, l'aula di Montecitorio ha approvato la conversione in legge del decreto in favore della compagnia varato lo scorso 23 aprile dal governo Prodi con il consenso della nuova maggioranza.
Il provvedimento approvato è molto diverso dal decreto originario e dal testo licenziato dal Senato e, pertanto, dovrà tornare a Palazzo Madama che lo dovrà ratificare senza modifiche entro il 22 giugno.
Il nuovo testo incorpora una serie di norme introdotte con altri decreti in materia di: scelta e ruolo dell'advisor per la privatizzazione della compagnia di bandiera, esenzione dagli obblighi di trasparenza in termini di comunicazioni al mercato, utilizzazione del prestito a copertura delle perdite.
In particolare, nel testo licenziato dalla Camera è stato inserito l'articolo 4 del decreto legge fiscale sull'Ici che consente di trasformare il prestito in patrimonio netto della Compagnia in caso di riduzione del capitale sotto il minimo previsto dal codice civile.
Il testo che sarà trasmesso al Senato ha poi fatto proprio l'articolo 1 del decreto legge sul monitoraggio della spesa che prevede alcune deroghe alla legge 474 del 1994 sulle privatizzazioni, con la nomina di un advisor (già individuato dal Consiglio dei Ministri in Intesa SanPaolo). Advisor che potrà agire in conto terzi o anche in proprio. E questa ultima possibilità è stata molto criticata dall'opposizione visto che l'istituto di credito guidato da Corrado Passera è già sceso in campo a fianco dell'Air One nella gara di privatizzazione dell'Alitalia predisposta dal Governo Prodi. Un'ulteriore novità riguarda la sospensione degli obblighi informativi al mercato da parte dell'Alitalia. E tale decisione ha indotto la Consob a sospendere la quotazione in Borsa del titolo.