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Vacanze salate, si resta... a casa

Adoc: in partenza solo il 25% italiani

06 Giu 2008 - 19:41

Vacanze estive? Restano un sogno per molti italiani. Lo dicono le ultime stime: solo il 25% potrà godersi le ferie in luogo di villeggiatura, contro le iniziali stime che prevedevano un esodo per il 50% dei cittadini. E' quanto prevede un'indagine dell'Adoc, l'associazione dei consumatori. "Solo un quarto degli italiani partirà - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - e più della metà soggiornerà, in media, una settimana al massimo, mentre solo l'1% potrà permettersi quasi un mese di relax. Il carovita, spinto soprattutto dal caro carburanti, e l'aumento dei prezzi di affitti e servizi sono dei grossi ostacoli per le famiglie, che si vedono costrette a ridurre drasticamente i propri giorni di ferie".

Secondo l'Adoc la grande novità di questa estate è l’esplosione dei viaggi pagati a rate. "L'indebitamento per le vacanze sta divenendo una pratica diffusa, in crescita di circa il 2-3% rispetto allo scorso anno, per un importo medio di 1500 euro - continua Pileri - sia i viaggi, che i gli alberghi e i ristoranti oggi vengono pagati a rate. Con il rischio, elevato, che il relax di una settimana si tramuti in un sacrifico economico troppo oneroso da sostenere durante il resto dell'anno, visto che gli interessi arrivano anche fino al 24%. Anche i tour operator stessi offrono prodotti finanziari ad hoc, che vanno ad aggiungersi agli altri tipi d'indebitamento".

Le mete più gettonate sono come sempre quelle marittime, soprattutto del Mediterraneo, e i Paesi dell'area dollaro, con preferenze per Usa e Messico, grazie al cambio favorevole.
L'Italia invece perde terreno, sia come turismo interno che straniero, a causa del servizio non eccellente, accompagnato da prezzi elevati, di alberghi e ristoranti. "Negli ultimi sei anni le nostre strutture sono uscite dal mercato - continua Pileri - gli altri Paesi del Mediterraneo, soprattutto Spagna, Portogallo, Grecia e Turchia e il Nord Africa, persino la costa francese, più accessibili da raggiungere anche grazie ai last minute, offrono soluzioni di soggiorno e ristorazione a un costo pari alla metà oppure a un quarto di quelle italiane, con un'offerta qualitativamente migliore ".

"Gli alberghi non hanno risolto i problemi di adeguamento agli standard di qualità e servizio di livello europeo - prosegue il presidente dell'Adoc - il sistema delle stellette, in Italia, non corrisponde all'equivalente di un Paese concorrente. Per esempio, una struttura alberghiera a 2 stelle in Francia o Spagna offre servizi migliori di una italiana a 3 stelle. Viceversa, gli alberghi italiani a 2 stelle, nella stragrande maggioranza dei casi, non vengono presi in considerazione, in base ai gusti e alle abitudini delle famiglie italiane. I ristoranti praticano prezzi troppo alti e la determinazione del conto finale, ancora oggi, non è completamente trasparente. L'aggiunta del pane e coperto o del servizio costituiscono una vessazione non compresa dai turisti stranieri. E questo fa preferire altre destinazioni".

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