Trichet: "A luglio ritocco dello 0,25%"
La Banca centrale europea non tocca i tassi di interesse, che restano inchiodati al 4%. Ma a sorpresa il presidente Jean Claude Trichet ha annunciato che il prossimo mese ci potrebbe essere addirittura un ritocco all'insù. "Un eventuale aumento dei tassi di interesse a inizio luglio, possibile ma non certo - ha precisato Trichet - sarebbe dell'ordine di quanto abbiamo deciso in occasioni simili in passato" e cioè di 25 punti base.
"Questo porterebbe il costo del denaro nell'Eurozona al 4,25%".
Il tasso di riferimento nell'area è fermo al 4% da un anno esatto, e cioè dal giugno 2007, quando lo scoppio della bolla immobiliare partita dagli Usa, ha impedito il proseguimento della stretta monetaria da parte della Bce.
Ma ora il consiglio direttivo della Banca centrale europea è in uno stato di ''rafforzata allerta'' per quanto riguarda i rischi di inflazione dovuti al rialzo dei prezzi petroliferi e alimentari, per questo "monitorerà da vicino tutti gli sviluppi" e "agirà in modo fermo e tempestivo per prevenire ogni effetto di secondo livello sui prezzi e per garantire che i rischi alla stabilità nel medio termine non si materializzino".
Trichet ha anche sottolineato che c'è una "forte detereminazione da parte della Bce ad assicurare l'ancoraggio nel medio-lungo termine che le aspettative di inflazione siano in linea con la stabilità dei prezzi".
TRICHET LANCIA UN APPELLO ALLA MODERAZIONE SALARIALE
Mentre paventa possibili aumenti dei tassi, la Banca centrale europea rilancia con forza i suoi richiami alle parti sociali per la moderazione salariale. "Tutte la parti coinvolte, sia nel settore privato che nel pubblico, devono assumersi le loro responsabilità: è imperativo assicurare che le aspettative di inflazione sul medio-lungo termine restino saldamente ancorate" a livelli considerati in linea con la stabilità dei prezzi, ha avvertito il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet.
"Il livello delle buste paga deve tener conto degli sviluppi della produttività, del perdurante elevato livello di disoccupazione che si registra in diverse economie, e della situazione della competitività sui prezzi - ha proseguito -. Aumenti dei costi del lavoro moderati sono particolarmente necessari nei paesi che negli ultimi anni hanno perso competitività".
RIVISTE AL RIALZO LE STIME DI CRESCITA UE
Intanto la Bce ha alzato le stime di crescita del Pil dell'Eurozona per il 2008, portandole dall'1,7% di marzo all'1,8% annuo, mentre quella per il 2009 è stata ridotta dall'1,8% all'1,5%. Per l'Eurotower i fondamentali economici dell'Eurozona sono solidi" e i dati congiunturali "confermano che la crescita reale sta continuando a livelli moderati".
Sono state aumentate, invece, per entrambi gli esercizi, le stime per l'inflazione che va per il 2008 dal 2,9% di marzo al 3,4% annuo, e quella per il 2009 dal 2,1% al 2,4%.