Più tasse ai petrolieri, apertura Ue
La Robin Hood tax? "E' una delle possibilità, non dico di no". Con queste parole il presidente dei ministri finanziari Ue Jean-Claude Juncker ha commentato la proposta avanzata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti di un fisco più pesante sugli utili delle compagnie. Juncker, che aveva promosso la politica del nuovo ministro italiano, ha sottolineato che l'Italia è molto determinata sul consolidamento dei conti pubblici.
Il premier lussemburghese non ha escluso dunque la possibilità di imporre delle tasse alle compagnie petrolifere per contrastare il caro-greggio. Parlando a margine della riunione Ecofin, Juncker ha spiegato che la cosiddetta "Robin Hood Tax" "è una delle possibilità che ci sono state presentate, ma non vogliamo privilegiarne nessuna". In ogni caso, ha aggiunto il presidente dell'Eurogruppo, "personalmente non dico di no".
Juncker ha poi aggiunto che l'obiettivo resta quello di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2010.
Solo per Francia e Italia, ha spiegato Juncker, sono stati presi in considerazione slittamenti rispettivamente al 2012 e al 2011 in base a loro precise difficoltà. "Ma voglio sgombrare il campo da un malinteso che ho visto ripreso oggi da parte della stampa, cioè che ci sia per tutti uno slittamento al 2011 per conseguire l'obiettivo del pareggio di bilancio. L'impegno assunto a Berlino nel 2007 resta valido e quindi l'obiettivo rimane fissato al 2010".