E la sua proposta approda in sede Ue
Arriva sul tavolo dell'Unione europea l'idea di Tremonti di tassare le compagnie petrolifere per ridurre il peso del caro-greggio sulle tasche dei cittadini. Se ne comincia a discutere all'Eurogruppo, dove pare che la proposta abbia trovato qualche apprezzamento. Si approfondisce dunque l'ipotesi di Tremonti, già ventilata da qualche settimana, di chiedere sacrifici ai petrolieri e alle banche.
Tremonti è intenzionato a tassare le compagnie petrolifere e torna sull'ipotesi lanciata solo pochi giorni fa subito dopo la sua investitura a ministro quando, nella sua prima uscita pubblica, aveva prospettato appunto "sacrifici" per le banche e, appunto, per i petrolieri. Ora la tesi di una tassazione per le società del settore petrolifero trova dunque uno spazio di approfondimento anche in Europa. E Tremonti ha detto che "stiamo studiando anche a livello nazionale" la possibilità di un prelievo straordinario sulle società che producono e distribuiscono prodotti petroliferi.
TETTO ALL'IVA SUL PETROLIO? NIENTE DA FARE
Un coro di no è arrivato invece alr la proposta del presidente francese, Nicolas Sarkozy, di porre in tutti i Paesi dell'Unione un tetto sull'Iva che grava sul prezzo del petrolio, per calmierare la benzina. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Junker, ritiene infatti che passare a provvedimenti fiscali di natura generale contribuirebbe a mantenere alte le quotazioni del greggio. Servono "azioni specifiche" tarate sui singoli Paesi. Azioni che "non creino distorsioni alla concorrenza", ha aggiunto il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia. La linea Sarkozy non piace neppure al ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck.
E LA BENZINA METTE LE ALI
I prezzi dei carburanti, intanto, mettono a segno di giorno in giorno nuovi record. Con un'aggravante in più per il nostro Paese, dove il passo della corsa è più veloce. Infatti le rilevazioni del ministero per lo Sviluppo economico dicono che nell'ultima settimana il prezzo industriale (cioè al netto dele tasse) della benzina si è attestato a 0,684 euro al litro. Il divario è così salito a 6,1 centesimi in più rispetto alla media dell'Europa a 27. Un valore che rappresenta un nuovo massimo. E' di circa 4,4 centesimi lo stacco on i soli Paesi di Eurolandia. Si ridimensiona, invece, il divario per il gasolio : +4 cent nel confronto con l'intera Europa, +2,7 cent verso l'Eurozona.
Al ministero dello Sviluppo si riunisce il tavolo tecnico convocato da Scajola per fare il punto sul caro-carburanti, sul differenziale Italia-Ue e per cominciare a discutere delle contromisure. All'incontro ci saranno i rappresentanti di tutti i soggetti della partita: compagnie, gestori, Regioni e consumatori.