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Telecom, confermata la multa

115 mln per abuso posizione dominante

13 Feb 2006 - 12:46

Telecom Italia dovrà pagare la multa comminatale dall'Antitrust per abuso di posizione dominante, ma in misura ridotta e pari a 115 milioni di euro. Lo ha deciso il Consiglio di Stato accogliendo in parte il ricorso presentato dall'Autorità garante della concorrenza e dalle altri parti in causa (Assoprovider, Wind Telecomunicazioni, Fastweb, Albacom, Colt telecom, Tiscali), respingendo così la decisione del Tar del Lazio, che aveva invece cancellato la sanzione.

La multa dell'Antitrust, all'epoca presieduta da Giuseppe Tesauro, era stata inflitta nei confronti di Telecom il 19 novembre del 2004 per offerte non replicabili dalla concorrenza e condizioni contrattuali vincolanti per buona parte dell'utenza aziendale.

Ma in seguito, lo scorso 11 maggio, il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso della Telecom, aveva annullato la pesante ammenda. Per il Tar era sussistente il "difetto di motivazione in ordine alla gravità estrema dei comportamenti illeciti attribuiti alla responsabilità di Telecom Italia", nonché non rinvenibile "l'intento chiaramente volto all'illecito, che costituisce l'indispensabile presupposto soggettivo della sanzione" giacche' l'azienda di telefonia "non godeva di una posizione di dominanza tale da consentirgli l'imposizione di clausole contrattuali".

Ma ora la situazione si è ribaltata nuovamente. Il Consiglio di Stato, si legge nel dispositivo della sentenza, "in sede giurisdizionale (sezione sesta), definitivamente pronunciando sugli appelli principali e incidentali in epigrafe accoglie in parte l'appello principale dell'Agcm" e quello "di Albacom, Colt Telecom e Tiscali, nonche' gli appelli incidentali di Wind e di Fastweb" e "respinge l'appello incidentale di Telecom Italia: per l'effetto, quantifica le sanzioni pecuniarie nei confronti di Telecom Italia in complessivi 115 milioni di euro".

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