Dopo il via libera di Piazza Affari
Per 3 Italia la quotazione si avvicina. La Consob ha infatti concesso il suo via libera alla pubblicazione del prospetto informativo per l'offerta pubblica di sottoscrizione destinata all'ammissione in Piazza Affari delle azioni della società di telefonia. La quotazione dell'azienda aveva già incassato l'ok di Borsa Italiana lo scorso 3 febbraio.
Lo sbarco sul listino della società, controllata al 95,4% dai cinesi di Hutchinson Wampoa, è soggetto ora all'approvazione del prezzo di offerta delle nuove azioni da parte del Cda di 3 Italia, la cui delibera dipenderà, come fa rilevare l'azienda in una nota, dalle condizioni di mercato nel periodo di riferimento.
Come detto, il via libera della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo segue quello di Borsa Italiana che aveva disposto già il 3 febbraio scorso l'ammissione alle quotazioni di Piazza Affari sul mercato telematico.
Di fatto, ora può sbarcare in Piazza Affari un gruppo valutato circa nove miliardi di euro, operante nel settore mobile, media, Internet e trasmissione dati, di cui andrà sul mercato indicativamente circa il 30% del capitale. Sia Borsa Italiana che Consob sembrano quindi aver superato le perplessità di diversi analisti in questi mesi relative ai reali fondamentali dell'azienda. Dubbi avanzati anche dal "Financial Times" sempre il 3 febbraio scorso, secondo cui il pre marketing è stato al di sotto delle attese e i valori che saranno richiesti al mercato potrebbero non essere equi. Guidato dall'ad Vincenzo Novari, 3 Italia è detenuta al 95,4% dal colosso cinese Hutchinson Whampoa ma ha nel capitale anche una folta rappresentanza italiana, con Nh Investment (vicina al San Paolo Imi), 3 G Mobile Investment (Franco Bernabè), Gemina e Rcs Mediagroup.
A giocare a favore dell'approdo in Borsa, oltre alle ricapitalizzazioni e ristrutturazioni del debito che hanno portato l'azienda ad avere una dotazione di un miliardo secondo diverse fonti finanziarie, ha giocato anche la schiera di importanti banche e advisor messi in campo per accompagnare 3 Italia in Borsa e di fatto chiamate a garantirne la solidità. Joint global coordinator dell'operazione sono infatti Morgan Stanley, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Hsbc, Jp Morgan, Banca Imi e Caboto, mentre l'advisor è Lazard. Sul mercato, dopo varie ipotesi avanzate negli ultimi mesi con il gruppo dapprima favorevole a un collocamento per un ammontare fino ad oltre tre miliardi di euro per poi pensare a uno da 1,25 miliardi, andranno comunque circa 625 milioni di azioni di cui ora l'azienda avvierà la valutazione di ingresso.