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Corte Conti: ci sono troppo sprechi

Pubblica amministrazione, servono tagli

01 Feb 2006 - 11:19

Troppe consulenze e incarichi esterni, una gestione del personale sbagliata, casi di corruzione e pregiudizio all'immagine. Con questa lista della "mala-amministrazione", la Corte dei Conti critica pesantemente l'amministrazione centrale e periferica dello Stato. Ma la magistratura contabile denuncia anche frodi e sprechi di risorse comunitarie e fa notare che nella Finanziaria c'è "un parziale condono" per le tangenti.

Si apre con una analisti in chiaroscuro la relazione del procuratore generale della Corte ei Conti, Vincenzo Apicella, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2006.

Apicella ricorda che "sono in stato di avanzata istruttoria numerosi casi di cattiva gestione di risorse comunitarie e di quelle riservate alla sanità. A ben considerare pero' - sottolinea - quasi tutti i detti comportamenti, dal punto di vista economico e contabile, producono un'unica, fondamentale figura di danno. Quella che comunemente va sotto il nome di spreco".

Apicella ribadisce dunque "l'assoluta necessità di ridurre al minimo questo antico fenomeno, vera piaga delle nostre amministrazioni pubbliche, in continuo affanno nel perseguimento di risultati contabili che rispettino i vincoli interni ed esterni di bilancio".

In questo senso il pg della Corte dei Conti riconosce l'attivita' svolta dal governo, anche in sede di legge finanziaria per "eliminare, nelle indicazioni delle spese da effettuare, "il troppo e il vano". Tra questo "il troppo e il vano" non vanno pero' comprese le spese essenziali, quali, ad esempio, quelle destinate alla ricerca e alla cultura". 

La magistratura contabile, tracciando il bilancio della congiuntura economica del 2004, riconosce il rigore dimostrato dall'esecutivo nell'ultima Finanziaria. L'anno iniziato "in una situazione di annosa stagnazione e di affanni contabili" - ha ricordato Apicella - si è concluso all'insegna di "qualche promettente segno di ripresa e di consolidamento dei conti dello Stato favorito da una rigorosa politica di bilancio tesa al contenimento della spesa pubblica". La svolta ha tenuto conto "dei nostri obblighi europei" resi più stringenti dalla firma della Costituzione Europea. E il miglioramento del fabbisogno registrato nell'ultimo trimestre dovrebbe consentire all'Italia di rispettare i vincoli europei con il deficit-pil al 2,9% e il debito al 105,8% come ha confermato pure il presidente della Corte dei Conti Francesco Staderini.

CINQUE CONTRATTI SENZA COPERTURA
La Corte dei Conti però sottolinea che ci sono ben cinque contratti del settore sanita' che non hanno ricevuto "certificazione positiva" da parte della magistratura contabile.  "Le sezioni riunite hanno evidenziato una non esaustiva indicazione dei criteri di quantificazione degli oneri contrattuali e l'incertezza della relativa copertura finanziaria", ha detto Staderini sottolineando che in tutto, i contratti collettivi del pubblico impiego presi in esame dalla Corte dei Conti nell'ultimo anno sono stati 21, dei quali 15 hanno avuto esito positivo e sei non positivo.

TRA ILLECITI, ANCHE TRUFFA AL "CARO ESTINTO" 
Oltre ai contratti senza copertura, la Corte dei Conti ha rilevato anche numerosi illeciti contabili, tra i quali c'e' anche il caso di chi ha cercato di truffare i parenti del "caro estinto" vendendo tombe inesistenti. Non solo, ma sul banco degli imputati anche alcuni tabaccai colpevoli di "omissione o ritardato versamento all'Erario di tasse automobilistiche o dei proventi del gioco del lotto".
Le irregolarita' riguardano anche chi ha presentato requisiti per usufruire di agevolazioni fiscali, di provvedimenti di sgravio e di rimborso di imposte. Ed e' inoltre "singolare - ha osservato Apicella - un caso di appropriazione di somme riscosse per le concessioni cimiteriali relative a false vendite di loculi cimiteriali".

IN FINANZIARIA PARZIALE CONDONO PER TANGENTISTI
I vertici della magistratura contabile condannano duramente la sanatoria di pregressi illeciti contabili introdotta dalla Finanziaria 2006 definita "un parziale condono" per i tangentisti. Secondo Apicella "nella sostanza e nel contenuto" tale intervento ha "le connotazioni di un parziale condono, realizzato attraverso una sorta di patteggiamento e perciò, concettualmente, mal si concilia con il rispetto dei principi di certezza del diritto, di parità di trattamento e di eguaglianza tra i cittadini".

Il riferimento e' alle norme della Finanziaria sulle sentenze di primo grado pronunciate nel giudizio delle sezioni contabili: "i soggetti nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di condanna possono chiedere alla competenze sezione di appello, in sede di impugnazione, che il procedimento venga definito mediante il pagamento di una somma non inferiore al 10% e non superiore al 20% del danno quantificato nelle sentenze. A sua volta, la sezione di appello deliberera' in merito alla richiesta e in caso di accoglimento, determinera' la somma dovuta in misura non superiore al 30% del danno quantificato nella sentenza di primo grado".

Analoghe perplessita' sono state espresse dal presidente della magistratura contabile, Francesco Staderini, il quale ha rilevato che "provvedimenti di questa natura, per di piu' legati a situazioni eccezionali e non ripetibili, finiscono con il creare aspettative sul loro ripetersi e ridurre ulteriormente l'effetto di deterrenza che rappresenta la primaria ragion d'essere dell'istituto della responsabilita' amministrativa".

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