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Finisce la paura, si torna a volare

A maggio +38% rispetto al 2003

30 Giu 2004 - 17:26

La grande paura è finita e la gente torna a volare. Il terrore di contrarre l'epidemia della Sars, che aveva quasi portato al collasso molte compagnie aeree, sembra un brutto ricordo. Secondo la Iata, l'Associazione internazionale delle aerolinee, il traffico passeggeri è cresciuto a maggio del 38% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tornano molto battute le rotte orientali, che hanno fatto registrare un aumento del 108% rispetto al 2003.

Ma tutte le rotte hanno dimostrato segni evidenti di ripresa. Complessivamente nei primi 5 mesi del 2004 l'aumento rispetto al 2003 è stato del 19,4% nel traffico passeggeri e del 12,2% in quello merci. E comparando i dati di quest'anno con il 2000, quando la situazione internazionale era stabile, si ottengono comunque dati positivi: + 8,8% passeggeri e + 13,6% merci.

Soddisfatti i vertici della Iata: "L'aumento del traffico è testimonianza della capacità di recupero del settore del trasporto aereo - dichiara Giovanni Bisignani, Direttore Generale and CEO della International Air Transport Association -. Non solo ci siamo completamente ripresi dall'impatto negativo della Sars e della guerra in Iraq, ma tutte le aree geografiche del mondo stanno riportando i livelli del traffico al di sopra di quelli del 2000, considerato l'ultimo anno senza fattori eccezionali di crisi per la nostra industria". Una crescita pari al 3,6% su base annua. E considerando che ogni punto percentuale vale qualcosa come 1,6 miliardi di dollari, i conti sono presto fatti. Crescita che si è dovuta scontrare con l'aumento del greggio: "Ogni dollaro in più sul barile da 33 dollari in su, genera perdite nell'industria del trasporto aereo pari a 1 miliardo di dollari" conclude Bisignani.

L'industria del trasporto aereo, comunque, deve affrontare altre difficoltà. In primo luogo il terrorismo, che modifica rotte e abitudini dei cittadini. Tanto che secondo la
Confesercenti
"
Il 16% degli italiani ha modificato la propria vacanza per paura del terrorismo
". Si tratta di ben sei milioni di cittadini che hanno rinunciato all'aereo, hanno cambiato località hanno accorciato la distanza da percorrere e addirittura oltre trecentomila di questi hanno annullato le ferie, rinviando tutto a tempi migliori.

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