Indici incerti, deboli i tecnologici
Finisce nel segno dell'incertezza la seduta a Piazza Affari, in una giornata caratterizzata dal ritorno della paura per i maxirincari del prezzo del petrolio. Il Mib30 perde lo 0,02%, a 28.416 punti, il Mibtel lo 0,06%, a 21.135, il Numtel lo 0,45%, a 1.319. Deboli le banche, contrastati gli energetici. Sul fronte europeo penalizzati soprattutto i tecnologici, in particolare i produttori di software e chip, in seguito a utili e outlook deludenti.
Scambi boom per un controvalore di 7,451 miliardi di euro, pari ai massimi dell'anno. Solo un'altra volta i volumi sono stati superiori: il 17 marzo 2000 gli scambi raggiunsero quota 8,229 miliardi, sempre grazie alle scadenze tecniche.
Tim finisce in rialzo dell'1,77% favorito, secondo alcuni trader, aa una serie di upgrade ricevuti nei giorni scorsi e dal fatto che il prezzo è inferiore al target price, che in media si aggira intorno ai 5 euro. Debole la controllante Telecom Italia, che cede lo 0,04%.
Fra i bancari prosegue la serie positiva di Unicredit, che sale dello 0,5%. Nelle ultime sedute l'istituto è salito in borsa dopo la rivalutazione del titolo da parte di alcuni broker. In rialzo anche Intesa e Montepaschi. L'Euro Stoxx di settore cede lo 0,30%.
Maglia nera ai titoli del risparmio gestito. Mediolanum e Fideuram perdono rispettivamente lo 0,86% e l'1,63%. Fra gli assicurativi positiva Generali, che era salita già nei giorni scorsi. Il titolo guadagna lo 0,78%.
Vendite su Enel, che cede l'1,35%. Il Tesoro ha smentito indiscrezioni stampa sull'ipotesi di un prossimo collocamento di una nuova tranche. Alcuni operatori spiegano il calo con vendite per spostarsi dal titolo verso la prossima matricola Terna.
Lieve calo per Finmeccanica, che perde lo 0,32%. La società ha annunciato che la lettera di intesa siglata con Alcatel per la creazione di due nuove joint venture nel settore aerospaziale migliorerà i conti societari, portando l'ebit in progresso di 1-2 punti percentuali.
Chiusura invariata per Rcs, che nei giorni scorsi era scesa sull'onda delle speculazioni legate al riassetto del gruppo. Oggi la stampa riportava un'indiscrezione sul fallimento delle trattative relative allo spin off della divisione libri.
Fra i minori in crescita Impregilo (più 2,53%) sulla notizia che la società è capocordata del consorzio che parteciperà alla gara d'appalto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Stm chiude in calo dell'8,51%, dopo essere stata brevemente sospesa intorno a metà seduta per eccesso di ribasso. Male anche Gim (meno 4,91%). Alcuni quotidiani hanno riportato indiscrezioni sulla possibilità che sfumi l'intervento delle banche per la ristrutturazione del debito e per l'appoggio al piano di fusione tra Smi e Gim.