Previsioni fortemente ribassiste
di Big Trader
Negli ultimi mesi il caro-petrolio ha davvero spaventato i mercati finanziari internazionali. Con un barile arrivato a costare sul listino di New York oltre 41 dollari, si è giustamente tornati a parlare di emergenza energetica. Ma ora lo scenario sembra cambiato, con l'Opec già intervenuta a calmierare i prezzi, e il greggio fa meno paura. Molti analisti prevedono un trend ribassista con quotazioni che potrebbero tornare a medio termine sotto i 30 dollari al barile.
Addirittura, cè chi si spinge a indicare un possibile target a lungo termine vicino ai 20 dollari. Insomma, la metà del picco record messo a segno dal petrolio negli ultimi tempi. Dunque, pare prevalere lidea che, dopo la recente impressionante arrampicata del costo del barile, ora la maggioranza dei Paesi produttori aderenti al cartello dellOpec si schierata in favore di uno "sgonfiamento" delle quotazioni delloro nero. Questa almeno la sensazione sulle piazze finanziarie.
Da tutto questo i mercati azionari potrebbero ricavare nuova forza per tornare a mettere a segno sensibili rialzi. Magari andando incontro a quel "summer rally" su cui molti operatori confidano. Le preoccupazioni semmai si spostano sul fronte dei tassi di interesse: a fine giugno la Federal Reserve americana potrebbe ritoccare verso lalto il costo del denaro e questo intervento rischia di appesantire non poco proprio i listini.