Grazie alla ripresa dei rendimenti
Torna l'attrattiva sui Bot, che riguadagnano il rendimento del 2%, ritrovando così anche acquirenti. Ed è quindi di nuovo investimento massiccio sui Buoni del Tesoro, che piacciono di più soprattutto se confrontati con le altre proposte in uno scenario che continua a essere caratterizzato dall'incertezza sull'evoluzione dei mercati finanziari.
A contribuire al riaccendersi dell'interesse è anche la prospettiva, sempre più scontata, di un rialzo dei tassi Usa ormai vicino e, più in generale, di una crescita del costo del denaro nei maggiori Paesi industrializzati. La riscossa dei cosiddetti Bot-People è arrivata in coincidenza con l'asta dei Bot trimestrali e annuali, che hanno visto richieste vicine ai livelli-record, con i rendimenti lordi ormai stabilmente sopra il 2%.
Una circostanza resa possibile fra l'altro dal fatto che i conti correnti rendono sempre di meno, mentre la Borsa continua ad arrancare e le obbligazioni, che pure in parecchi casi presentano un rendimento decisamente superiore a quello dei Bot, pagano ancora gli scandali Parmalat e Cirio.
In totale, secondo i dati Prometeia, la ricchezza dei privati custodita fra depositi, conti correnti e pronti contro termine corrisponde attualmente a circa 794 miliardi di euro, circa un terzo del valore complessivo del risparmio delle famiglie, che alla fine del 2003 ammontava a 2.481 miliardi. Questo significa che si tende a privilegiare più in generale la liquidità, quando invece nel 2000, prima del crac della Borsa, questa componente rappresentava il 30% del totale del patrimonio, 670 miliardi di euro in valore assoluto.
Dietro queste cifre si nasconde quindi una voglia di tranquillità da parte del risparmiatore medio, alla base anche della ripresa degli investimenti in titoli di Stato. Più in dettaglio, ecco come si presenta attualmente lo scenario relativo alla remunerazione del risparmio, nelle sue diverse tipologie.
CONTI CORRENTI: secondo l'Abi in media rendono lo 0,89% lordo, cioè circa lo 0,6% al netto delle imposte. Nonostante questa performance molto deludente, negli ultimi tempi peraltro i conti correnti e i depositi sono cresciuti, su base annua, di circa il 4%, indicativo dell'atteggiamento prudente dei risparmiatori. Nel caso specifico di Bancoposta, inoltre, dal 2000 a oggi sono stati aperti 3,6 milioni di conti correnti, che custodiscono circa 26,7 miliardi di euro. Infine il Conto Arancio, salvadanaio elettronico di Ing Direct, che offre un interesse pari a circa il 2,7% lordo, da aprile 2001 ha registrato 450mila clienti, con una raccolta complessiva di 9,5 miliardi di euro.
FONDI DI INVESTIMENTO: rispetto a quattro anni fa, prima del crollo dei mercati azionari, questa componente pesava per circa il 20% sul totale dei patrimoni familiari. Ora il peso si è ridotto al 14% circa, come conseguenza appunto sopratutto della crisi delle Borse. Va meglio invece la situazione relativa ai cosiddetti fondi di liquidità, più rassicuranti, che investono in strumenti di natura monetaria e obbligazionaria e che oggi costituiscono circa il 3% della ricchezza delle famiglie, mentre erano in pratica sconosciuti nel 2000.
AZIONI: se si guarda ai rendimenti offerti mediamente dagli indici più importanti da inizio anno, nel caso della Borsa di Milano (Mib30) si registra un guadagno di circa il 5,35%, ai primi posti fra le principali piazze europee. Per quanto riguarda gli Usa, l'indice Dow Jones sempre da inizio 2004 ha perso circa mezzo punto percentuale, il Nasdaq lo 0,3%. L'indice che ha dato finora più soddisfazioni agli investitori è il Nikkei 225, con un rendimento dell'8,4% circa, grazie alla ripresa dell'economia giapponese. In Italia il peso delle azioni nell'ambito della ricchezza complessiva dei privati è attualmente dell'85%, contro l'11,6% del 2000.
OBBLIGAZIONI: il settore è stato fortemente penalizzato dagli scandali Parmalat e Cirio, con la conseguente fuga degli investitori. Ma in parecchi casi le cedole sono di tutto rispetto (le obbligazioni Fiat scadenza 2010 e 2011, scambiate attualmente sotto la parità, rendono ad esempio rispettivamente il 6,25% ed il 6,75%).
TITOLI DI STATO: al di là dei Bot, la prospettiva di un rialzo dei tassi ha reso appetibile un investimento in particolare sui Btp a lunga scadenza, Il trentennale - cedola al 5% lordo - viene scambiato infatti sotto la parità, attorno a 97,3 e può garantire di conseguenza un rendimento sempre al lordo del 5,25%.
MATTONE: per quest'anno la crescita dei prezzi dovrebbe essere di poco inferiore al 6%, secondo alcuni autorevoli osservatori. Se si tiene conto della performance registrata negli anni precedenti, proprio la casa ha rappresentato finora - non solo in Italia - l'investimento più azzeccato.