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Trichet: "La ripresa è a rischio"

Per colpa dell'impennata del petrolio

03 Giu 2004 - 17:10

Il prezzo del petrolio in continua ascesa mette in serio rischio la ripresa economica in Eurolandia, che pure era ben avviata. A insistere sui pericoli legati al caro-petrolio è il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, che lancia anche l'allarme inflazione: un costo del greggio pari a 40 dollari al barile potrebbe portare l'inflazione a sforare il 2% nel 2005.

La Bce, nelle sue ultime previsioni, stima una crescita dell'inflazione tra l'1,9 e il 2,3% nel 2004 e tra il 2,1 e il 2,3% nel 2005. Quanto invece al Pil, per il prossimo anno si prevede un progresso compreso tra l'1,7 e il 2,7%.

TRICHET FA ANCORA APPELLO AL SENSO DI RESPONSABILITA' DELL'OPEC

Il presidente si è appellato per ben tre volte ai Paesi produttori di petrolio. Nel corso della conferenza stampa, tenutasi oggi a Francoforte a conclusione della riunione del Consiglio direttivo, il banchiere centrale ha ribadito l'importante "cruciale" dell'andamento dei prezzi petroliferi per la crescita e l'inflazione, invitando caldamente "i produttori a tenere conto della situazione e a comportarsi in maniera responsabile". Alla domanda se il rialzo del greggio non rischi di trasformarsi in un fattore strutturale, invece che restare temporaneo, Trichet ha risposto "non pretendiamo di essere esperti in materia, ci appoggiamo alle analisi di società specializzate e speriamo che il rialzo sia temporaneo, anche se è ancora presto per giudicare".

IN EUROPA LA RIPRESA E' IN ATTO

E comunque, nonostante queste nubi si affaccino all'orizzonte dello scenario economico, la ripresa in Eurolandia si è rafforzata. Sempre Trichet ha infatti precisato che gli ultimi dati disponibili confermano che la ripresa è in atto. Ma se la Bce vede l'economia in discreta salute, la priorità resta quella legata alla stabilità dei prezzi. o ha ribadito Trichet.

BCE: LA PRIORITA' RESTA LA GUERRA ALL'INFLAZIONE

"Siamo pragmatici, non dogmatici" ha detto il numero uno della Bce "e affrontiamo la realtà nel modo in cui si presenta, ma il nostro obiettivo, l'ago della nostra bussola resta il mantenimento della stabilità dei prezzi". A chi gli ha chiesto se la Bce potrebbe trovarsi ad affrontare un dilemma, dovendo optare tra il sostegno alla crescita (con un taglio dei tassi) e la salvaguardia della stabilità dei prezzi (con un aumento del costo del denaro), Trichet ha risposto senza esitazione che "le nostre decisioni sui tassi sono basate sul giudizio relativo ai rischi per la stabilità dei prezzi nel medio termine".

Il banchiere centrale ha aggiunto, in proposito, che il mantenimento di prezzi stabili rappresenta un "contributo decisivo per la crescita", poichè le aspettative di medio-lungo termine sull'inflazione sono incorporate nei tassi di interesse di lungo termine. Per ogni banca centrale, e in particolare per la Bce, ha sottolineato ancora Trichet, "è molto importante che le previsioni di medio-lungo termine siano molto ben ancorate".

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